Sono attese oltre quaranta mila persone a Roma per ricordare le 1.081 persone ammazzate dalle mafie dal 1861 ad oggi. Libera e il suo fondatore don Luigi Ciotti, per la ventinovesima Giornata della memoria e dell’impegno in memoria delle vittime innocenti della criminalità organizzata, hanno scelto la capitale.

Da mercoledì, i familiari di coloro che sono stati uccisi, si sono ritrovati con il prete torinese e oggi arriveranno da tutt’Italia miglia di studenti che si uniranno per scandire uno ad uno, quasi fosse un rosario civile, i nomi e i cognomi dei magistrati, degli uomini e le donne delle forze dell’ordine, dei giornalisti, dei preti, dei sindacalisti, dei testimoni di giustizia e di tanti altri che hanno perso la vita per opporsi alla mafia o perché si sono ritrovati in mezzo a una sparatoria.

Alle 8,30, i quaranta mila previsti dall’organizzazione, si ritroveranno in piazza Esquilino da dove partirà il corteo che arriverà al Circo Massimo per dare il via alla lettura dei nomi dal palco prima dell’intervento di don Luigi Ciotti. Nel pomeriggio, poi, in diversi luoghi della città si terranno quattordici seminari dedicati tra l’altro all’ecomafia, al gioco d’azzardo, alla partecipazione giovanile, alla censura, a Ilaria Alpi. Ma non solo. Alla sala cinema del Palazzo delle Esposizioni verrà proiettato per le scuole anche il film “Io capitano” di Matteo Garrone. La Giornata, riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge 20 dell’8 marzo 2017, sarà l’occasione per riflettere – a detta degli organizzatori – proprio sul ruolo della capitale: “Roma offre agli occhi delle organizzazioni criminali un mercato ideale per ogni sorta di investimento legale e illegale. L’estensione del territorio, l’ampio numero di imprese che operano nella città, la vicinanza con le Istituzioni, sono alcune delle variabili che la rendono un mercato unico in termini di convenienza. Il territorio capitolino presenta peculiarità anche storiche che lo differenziano dagli altri luoghi di proiezione delle mafie nel centro-nord. Per decenni è stata terra di investimento privilegiato”.

Gli ultimi dossier sulla capitale preoccupano Libera: Roma è al primo posto nella classifica delle province italiane, stilata nel rapporto Ecomafia di Legambiente, per reati contro l’ambiente accertati da forze dell’ordine e Capitanerie di porto. Nel 2022, ultimo dato disponibile, sono stati 1.315. Un dato allarmante è anche il numero di beni e aziende sequestrate e confiscate nel Lazio, terza regione per gli immobili in gestione dopo Sicilia e Campania con 2.711 beni. Rispetto alle aziende sequestrate, secondo un recente rapporto di Infocamere il Lazio è in seconda posizione dopo la Campania con 2.100, rappresentando il 16% del totale delle aziende sequestrate in Italia. E se non bastasse secondo l’ultima relazione del dipartimento antidroga Roma è il capoluogo italiano in cui si consuma più cocaina, con una media nel 2022 di 18,5 dosi al giorno nel 2022 per 1000 abitanti.

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Giornata della memoria e dell’impegno: di quanta mafia è impastato il presente?

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