Dopo settimane di polemiche e accuse al colosso aerospaziale Boeing, tra verifiche sulla sicurezza fallite e pannelli mancanti, il governo francese rischia ora di scatenare una guerra commerciale tra il gruppo statunitense e la rivale Airbus, azienda aerospaziale di diritto europeo con sede a Leida, nei Paesi Bassi. “Ora preferisco volare Airbus invece che Boeing, la mia famiglia pure, perché a loro interessa della mia vita”, ha infatti detto, come riporta il Corriere, il Ministro dell’Economia e delle Finanze francese Bruno Le Maire – del partito Renaissance – durante una conferenza a Berlino di fronte a Guillaume Faury, ceo di Airbus. Lo Stato francese, va ricordato, detiene il 10,9% di Airbus attraverso Sogepa, secondo i documenti ufficiali. E gli addetti ai lavori, rivela ancora il Corriere, spiegano che non si era mai assistito a una posizione simile da parte di un esponente d’alto profilo di un governo occidentale.

Tuttavia a livello economico le difficoltà di Boeing potrebbero non agevolare il leader europeo: i due costruttori del resto si spartiscono un mercato che vale circa 80 miliardi di dollari all’anno di nuove consegne, e lo stesso ceo Faury ha spiegato che la società europea “non si rallegra dei problemi tecnici che affliggono il rivale statunitense perché danneggiano l’immagine dell’intera industria aerospaziale“. “Siamo in un settore in cui la qualità e la sicurezza sono la priorità assoluta”, ha aggiunto il ceo di Airbus. E se i passeggeri dubitano della sicurezza di un gruppo, potrebbero non fidarsi più dell’intero settore.

I guai di Boeing, insomma, non sembrano fermarsi. Dopo che il 737 Max ha fallito 33 verifiche sulla sicurezza su 89, e che un equipaggio di terra ha scoperto che mancava un pannello da un Boeing 737-800 che era appena arrivato a destinazione nell’Oregon meridionale, ora le affermazioni di un esponente politico europeo potrebbero mettere in maggiore difficoltà economica il colosso, già in crisi a livello di credibilità e reputazione aziendale. Negli ultimi mesi si erano del resto verificati diversi incidenti che avevano coinvolto aerei Boeing: a gennaio un pannello che chiudeva lo spazio lasciato per una porta d’emergenza supplementare si è staccato da un Max 9 a mezz’aria pochi minuti dopo il decollo di un volo Alaska Airlines da Portland, lasciando un buco e costringendo i piloti a un atterraggio di emergenza. Non ci sono stati feriti gravi. Il Dipartimento di Giustizia ha avviato un’indagine penale. Il 6 marzo, i fumi rilevati nella cabina di un Boeing 737-800 dell’Alaska Airlines diretto a Phoenix hanno indotto i piloti a tornare all’aeroporto di Portland. Sette persone, tra passeggeri ed equipaggio, hanno richiesto una valutazione medica, ma nessuno è stato ricoverato.

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