Sono 33 su 89 i controlli falliti dal 737 max della Boeing. Lo anticipa il New York Times citando i risultati delle verifiche condotte sul modello di aereo dopo l’incidente dello scorso gennaio quando è esploso il portellone di un velivolo in servizio per Alaska Airlines. Secondo indiscrezioni, il Dipartimento di Giustizia avrebbe avviato un’indagine penale sull’incidente e contattato alcuni passeggeri e l’equipaggio per ottenere ulteriori informazioni. I problemi riscontrati durante le verifiche riguardano l’intero processo produttivo, inclusa la gestione della filiera dei fornitori, un aspetto su cui le autorità statunitensi hanno da tempo segnalato come problematico, non solo per il modello 737 max. Le problematiche riscontrate nelle verifiche riguardano sia Boeing sia il fornitore Spirit AeroSystems.

Durante l’esame, l’agenzia per la sicurezza aerea ha riscontrato alcune pratiche piuttosto insolite. Tecnici di Spirit AeroSystem hanno utilizzato una chiave magnetica, sul modello di quelle degli hotel, per controllare la guarnizione della porta, dell’aereo. In un altro caso i tecnici hanno sparso sapone liquido Dawn sulla guarnizione di una porta “come lubrificante nel processo di montaggio”. La guarnizione della porta è stata poi pulita con una garza bagnata, si legge nel documento, sottolineando che le istruzioni erano “vaghe e poco chiare su quali specifiche/azioni devono essere seguite o registrate dal meccanico”. Alle domande su queste due pratiche un portavoce di Spirit, Joe Buccino, ha affermato che la società sta “esaminando tutte le non conformità identificate per azioni correttive”. Jessica Kowal, portavoce di Boeing, ha affermato che il gruppo ha continuato “a implementare cambiamenti a definire un piano d’azione globale per rafforzare la sicurezza e la qualità e rafforzare la fiducia dei clienti e dei passeggeri”. Boeing ha dichiarato questo mese di essere in trattative per acquisire Spirit.

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