L’audio choc di Pittella? Ha due elementi che vanno giudicati negativamente. Il primo riguarda la forma, perché usare un paragone come quello della deportazione degli ebrei nel nazifascismo rispetto a una elezione democratica in una regione italiana non sta né in cielo, né in terra. È profondamente offensivo e sbagliato. Immagino che sia stata una scivolata dovuta alla tensione del momento, ma è anche rappresentativo dell’incapacità di non perdere la lucidità in certi momenti”. Così, ai microfoni di Radio Radicale, il senatore del M5s Stefano Patuanelli commenta il messaggio vocale che Marcello Pittella, ex presidente della Regione Basilicata e referente di Azione, ha rivolto al suo entourage a cui comunicava la sua decisione di passare a sostenere il candidato di centrodestra Vito Bardi.

L’ex ministro si sofferma poi sull’aspetto politico dell’audio di Pittella, ovvero il sostegno di Azione e di Italia Viva al centrodestra alle regionali lucane: “Questi due partiti non si fanno alcuno scrupolo a presentarsi agli elettori da una parte o dall’altra degli schieramenti politici soltanto per avere più poltrone e per gestire un po’ di potere. Oggi a chi continua a dire che dobbiamo sederci a un tavolo per il campo largo io chiedo: ma con queste persone (Matteo Renzi e Carlo Calenda, ndr), anche ove riuscissimo a vincere, come si fa a governare, quando per loro l’unico elemento di interesse è la gestione del potere e non il bene collettivo dei cittadini? Credo che sia una domanda lecita e credo di avere la risposta: non si può stare con queste persone“.

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