Ucraina, Cacciari sul Nove: “La minaccia nucleare della Russia esiste”, ma per Travaglio “dipende dalla percezione della minaccia”

“Se c’è l’ipotesi che la Russia attacchi l’Ucraina con armi nucleari?”. Per Marco Travaglio, ospite ad ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico condotto da Luca Sommi, in onda sabato alle 21.25 su Nove, la risposta non è così scontata. Il direttore del Fatto Quotidiano si sofferma sull’intervista fatta a Putin il 13 marzo scorso: “L’altro giorno Putin ha fatto un’intervista che qui, è stata tradotta come è convenuto, come al solito, perché ha detto: ‘le armi nucleari le abbiamo per usarle, non per ammirarle’. – ha premesso il giornalista – Però ha detto anche: ‘abbiamo una dottrina militare‘, che è scritta e che non è un mistero. Noi conosciamo la nostra dottrina militare come conosciamo quella di Putin e Putin dice: ‘Quando noi percepiamo una minaccia esistenziale per la Russia, possiamo e ci sentiamo autorizzati a usarle. – ha proseguito – E poi ha anche detto però, e questa è la parte che non è stata proprio tradotta, ‘mettersi a trattare perché gli ucraini hanno finito le munizioni, fa ridere. Perché è ovvio che sarebbe una trattativa per dare loro il tempo di recuperare le munizioni, di rimettersi in pari. Quindi noi a questa trattativa ridicola non ci stiamo’. Se invece la trattativa riguarda un assetto internazionale che garantisca la sicurezza di tutti i soggetti, una nuova Helsinki, allora ci stiamo. Se non è una robetta tattica per prendere un po’ di tempo. Perché? Perché noi abbiamo i nostri interessi di sicurezza da tutelare. Altri avranno i loro. E mettiamoci intorno a un tavolo‘. Poi Putin è un noto bugiardo, oltre che un imperialista, un dittatore sanguinario, tutto quello che vogliamo, però, almeno se vogliamo sapere quello che ha detto, dobbiamo leggerlo tutto, altrimenti leggiamo solo i titoli come “Putin attacca tutti con le armi nucleari”. Forse è pazzo, ma proprio scemo no?“. Per Massimo Cacciari, invece, altro ospite della puntata, la risposta è più secca: “La minaccia esiste ed è reale”. Perché è chiaro, secondo il professore, che “nessuno vuole arrivare a buttarsi atomiche sulla testa, ma se le contraddizioni si moltiplicano, come si stanno moltiplicando da trent’anni a questa parte, non si risolvono, anzi si aggravano e le guerre proseguono in termini sempre più pericolosi come in Ucraina. Ed è chiaro che a un certo punto c’è il botto“.

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