La Danimarca vuole aumentare il numero di giovani che prestano servizio militare estendendo la coscrizione alle donne e aumentando la durata del servizio da 4 mesi a 11 mesi per entrambi i sessi. “Non ci riarmiamo perché vogliamo la guerra. Ci stiamo riarmando perché vogliamo evitarlo” ha dichiarato il primo ministro danese Mette Frederiksen.

Attualmente, in Danimarca, le donne possono arruolarsi volontariamente nelle forze armate ma non sono soggette alla coscrizione. Invece tutti gli uomini danesi sono obbligati a partecipare al Defence Day dopo aver compiuto 18 anni, un esercizio obbligatorio in cui vengono sottoposti a una serie di test per determinare se sono idonei al servizio militare. Se dichiarati idonei, i potenziali coscritti partecipano ad una sorta di lotteria. Ciò determina se verrà loro assegnato un luogo di servizio, poiché le esigenze delle forze di difesa danesi o dell’Agenzia danese per la gestione delle emergenze sono inferiori al numero effettivo di potenziali coscritti idonei. Le donne danesi possono esercitare il diritto alla leva e quindi essere richiamate alle armi, ma lo fanno a condizioni diverse rispetto agli uomini, poiché possono ritirarsi durante il processo, se lo desiderano.

Secondo i dati ufficiali, la Danimarca conta attualmente fino a 9.000 soldati professionisti. L’anno scorso, circa 4.700 danesi hanno prestato servizio militare, circa un quarto dei quali erano donne. Con il nuovo disegno di legge, il governo danese spera di aumentare il numero dei coscritti ad almeno 5.000 all’anno. Secondo il ministro della Difesa Poulsen il disegno di legge dovrebbe essere convertito in legge nel 2025 ed entrare in vigore nel 2026. “Ciò significa che tutti i giovani – indipendentemente dal sesso – dovranno essere chiamati alle armi per il Defence Day e completare la leva a parità di condizioni. In altre parole, la coscrizione deve essere aggiornata – in parte in relazione ai valori fondamentali che abbiamo che riflettono la nostra società, ma anche in relazione allo scenario di minaccia che ci troviamo di fronte”.

In Norvegia l’obbligo del servizio militare, mai sospeso, è stato esteso nel 2015 anche alle donne, primo caso in Europa e nella Nato, norma che consente che circa un terzo dei coscritti arruolati sia oggi di sesso femminile. Anche in Svezia, tutti i cittadini di entrambi i sessi sono tenuti, al compimento dei 18 anni, a completare un formulario on line, rispondendo a quesiti relativi al proprio stato di salute fisica e mentale, al livello di educazione scolastica raggiunto, ai propri interessi e caratteri della personalità. Infine debbono esprimere una valutazione personale sul servizio militare e sull’ipotesi della chiamata alle armi.

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha aumentato significativamente il livello di minaccia per i paesi del Nord Europa e del Baltico. Il 12 marzo il Ministero della Difesa ha annunciato che la Danimarca sta stanziando una grande tranche di attrezzature militari, compresi sistemi di artiglieria e munizioni, per un valore di circa 2,3 miliardi di corone danesi (336,6 milioni di dollari) per l’Ucraina. L’assistenza sarà finanziata attraverso la Fondazione Ucraina e comprende l’acquisto di obici semoventi Caesar, mortai semoventi da 120 mm e munizioni dai produttori. Inoltre, il paese è membro della cosiddetta Coalizione F-16, che addestra i piloti ucraini e si prepara a trasferire gli aerei da combattimento F-16 all’aeronautica ucraina.

Il governo danese prevede di investire altri 40 miliardi di corone danesi (5 miliardi di euro) nella difesa nei prossimi cinque anni per acquistare sistemi di difesa aerea, costruire una brigata di 6.000 uomini che sarà pronta entro il 2028 ed equipaggiare le fregate danesi per la caccia ai sottomarini. Secondo il primo ministro danese Frederiksen la Danimarca spenderà il 2,4% del Pil per la Difesa comprese le donazioni all’Ucraina, rispettando così le linee guida della Nato.

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