L’Aquila è stata la città in cui entrambi i candidati a presidente di Regione hanno chiuso le rispettive campagne elettorali. Marco Marsilio, presidente uscente del centrodestra e lo sfidante Luciano d’Amico, candidato del centrosinistra, avevano i rispettivi palchi all’inizio e al termine del corso nel centro storico, cuore della città. A metà del percorso che li divide, c’è piazza Duomo che è ancora un cantiere. Quindici anni dopo il terribile terremoto del 2009. “La città per la parte fisica è ricostruita all’80% ma manca tutta la parte pubblica. Mancano i servizi come ad esempio le scuole” ci dice un signore aquilano. “Non c’è un bagno pubblico. Il prossimo anno c’è il Giubileo, se una donna deve andare al cesso, deve accontentarsi delle fratte”. “La mancanza dei servizi? È relativo, è una città che rinasce e deve ancora essere assetata, intanto il turismo c’è” è invece l’opinione di un ragazzo. “C’è il vuoto dentro la città perché scuole e uffici li hanno portati fuori dal centro” afferma un altro signore.

Per l’esito delle elezioni di domenica, determinante sarà la percentuale di elettori che si recherà al voto. E che ci siano molti, nelle quattro province abruzzesi, che facciano come ci dice un elettore che non votò 5 anni fa, quando l’affluenza si fermò al 53%. “L’operato di Marsilio non mi ha convinto, la volta scorsa non ho votato, questa volta scelgo di cambiare”. Più alta sarà l’affluenza maggiori sembrano essere le probabilità di vittoria del centrosinistra. E nel capoluogo di Regione, c’è più d’uno che dichiara che andrà a votare “ma deciderò domani chi scegliere”; altri hanno le idee chiare, ma preferiscono non rivelarle davanti alla telecamera.
Tra chi, invece, si esprime senza remore, prevale il candidato del centrosinistra Luciano D’Amico. “Mi piace”; “mi hanno convinto i suoi interventi, ed è credibile”; “mi piace il suo programma” le motivazioni di alcuni aquilani. Tra chi sceglie D’Amico c’è chi non gli perdona la gaffe sui tre mari che bagnano l’Abruzzo. “Lui è il quarto mare, Mar-silio. E’ una vergogna”.
Tra chi sceglie Marsilio le motivazioni sono “perché mi è simpatico”; “qui si tratta di scegliere il meno peggio”; “la gestione della Regione è stata impegnativa, quindi si è guadagnato il rinnovo della fiducia”. L’esito appare più che mai incerto, come ci dice un signore che si esprime a favore dello sfidante di Marsilio. “D’Amico è molto più preparato di Marsilio, ha già dimostrato quello che sa fare. Speriamo, ma c’è la colonizzazione della destra che parte favorita ma sul filo di lana non si può sapere”.

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