“Qualcuno ci consiglia di fare esercizi spirituali, ma io sono per combattere per la dignità di Napoli e della Campania e per il rispetto delle leggi. Non è un regalo che chiediamo a qualcuno andando a fare i mendicanti, ma un nostro diritto che deve essere riconosciuto. La Regione Campania è oggetto di una discriminazione e di una offesa politica. Bloccare 6 miliardi significa commettere un delitto contro la nostra comunità“. È il nuovo attacco lanciato dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca all’indirizzo del governo Meloni e del ministro Raffaele Fitto circa il blocco dei fondi di coesione destinati alla Campania.

Nel corso della sua diretta Facebook, il politico campano ironizza sul comizio elettorale tenuto da Giorgia Meloni in Abruzzo: “Lì sono tutti impegnati nella transumanza per le elezioni regionali. Ho sorriso quando Meloni ha detto che il suo governo si caratterizza per la rapidità di decisione. Gesù, Giuseppe e Maria, rapidità di decisione? È passato un anno e mezzo e siamo stati costretti a ricorrere al Tar, è qualcosa di incredibile. Il Tar ha dovuto fissare un tempo di 45 giorni al ministero della Coesione, intimando di chiudere la procedura, altrimenti avrebbero nominato un commissario. Ma quale rapidità di decisione, è uno scandalo nazionale“.

De Luca spiega poi che dopo lo sblocco degli accordi di coesione “il calvario non è finito”, perché ci sarà il passaggio al Cipes, il Comitato interministeriale per la politica economica estera: “Gli accordi dovranno successivamente essere approvati da questo comitato interplanetario, altrimenti non sono operativi. Quindi, tutto è bloccato da un anno e mezzo. E dopo il Cipes, ci sarà la Corte dei Conti e poi bisognerà fare i progetti: un calvario indegno di un paese civile. I tempi di decisione – rincara – sono inferiori a quelli che si registrano nell’Africa subsahariana. Ovviamente dipende pure dagli amministratori: ci sono quelli per cui un anno e mezzo perso, se non 3 anni, è un sospiro. Per me anche perdere un’ora di tempo è un delitto. Non si perde neanche un minuto nella pubblica amministrazione e qui invece di perdono anni. E tutti sono sereni, tranquilli, in un clima di nirvana e di pace dello spirito. A me le ore che passano bruciano sulla pelle“.

Il presidente regionale lancia un’invettiva ai parlamentari e ai politici di centrodestra campani che restano muti di fronte a questa situazione: “Nessuno di loro ha trovato il tempo di dire una sola parola. Tutti zitti, tutti invigliacchiti. C’è solo da vergognarsi. Quando era ministro della Salute un certo Speranza nel governo Draghi e non arrivavano i vaccini in Campania, io ho fatto la guerra contro di lui. E quando – continua – nella nostra regione non arrivavano le risorse secondo legge e il ministro era sempre Speranza nel governo Conte Due, io l’ho denunciato al Tar del Lazio sulla base di questo principio: prima le nostre famiglie, le nostre imprese, le nostre comunità. Poi le elezioni, le bandiere di partito, le palle e le pippe“.

E conclude: “Purtroppo ci sono parlamentari dell’area di governo che non hanno trovato ancora né il tempo, né il coraggio per dire ‘a’, almeno per testimoniare che sono ancora in vita. E allora dite ‘a’, così siamo tranquilli sul fatto che non siete defunti“.

Articolo Precedente

Volevano partecipare ai funerali di Navalny, visto negato a tre parlamentari: “L’Ambasciata russa non ci ridà i passaporti”

next
Articolo Successivo

Abruzzo, dal palco Marsilio attacca il Fatto Quotidiano. E parla di “malpancismo pezzente”

next