“Non avrei mai neanche immaginato di portare via la vita a una persona, ma preferisco portarla via a quel c. prima che lui porti via l’unica ragione della mia vita, cioè mia madre. Chi troverà questo scritto capirà, o io sarò morta, o sarà morto lui. Ho paura che i miei fratelli maschi copino il comportamento di mio padre. Io amo la famiglia, è la mia vita, io non so come farò senza”. Sono le parole di Makka Sulaev, 18 anni, scritte su quattro fogli sequestrati dai carabinieri durante la perquisizione nell’abitazione della famiglia di origine cecena, dopo che venerdì pomeriggio la giovane ha ucciso il padre, Akhyad Sulaev, 50 anni.

Quello che viene considerato una sorta di diario della giovane, ora agli arresti domiciliari in una comunità per ordine del giudice delle indagini preliminari di Asti, è agli atti dell’indagine coordinata dalla procura e condotta dagli investigatori dell’Arma dei Carabinieri ed è stato pubblicato dal quotidiano La Stampa. La ragazza ha spiegato che il padre era un uomo violento e di aver agito per difendere la madre.

Dopo i colpi, uno alla schiena e un altro all’addome, con un coltello da cucina di 30 centimetri, viene riportato, l’uomo aveva cercato invano di tamponare la ferita con una maglietta. “Non avevo mai osato affrontare mio padre, né oppormi a lui. Ma i maltrattamenti duravano da tempo, perché fanno parte della sua cultura, al modo di intendere i rapporti con le donne” ha detto la ragazza, che ha pianto più volte l’altro ieri di fronte al giudice che le ha evitato il carcere, lasciandola ai domiciliari nella comunità protetta dov’era stata portata subito dopo l’accaduto.

A fare scattare la paura sarebbe stato un messaggio del padre alla mamma: “Quando vengo a casa ti uccido, come ti permetti“, in risposta ai rimproveri della donna per essersi licenziato, creando problemi economici in famiglia. E più tardi: “Tuo padre è furioso” scrive ancora la donna alla figlia maggiore dei quattro, un’altra ragazza, 14 anni, e due maschi, 12 e 13 anni. “A volte – scrive allora in quelle quattro pagine Makka – prende mia madre la trascina di fronte ai miei fratelli maschi e insegna loro come si tratta una donna. Quando la vostra moglie vi risponderà o si comporterà male dovrete prenderla così, come fa papà. Io non ce la faccio più e lo ammazzerò. Lui ci impedisce qualsiasi libertà di movimento e di relazioni. Maschi tossici, mi fate schifo e siete la rovina di tutto e il motivo per il quale il mondo va a puttane” è l’ultima frase, a caratteri maiuscoli.

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