Dopo l’allarme per la mancanza di farina, ora Cuba ha chiesto sostegno all’Onu per le carenze di latte. Da tempo in difficoltà per assicurare il funzionamento dei suoi programmi sovvenzionati di fornitura di latte per i bambini da zero a sette anni, il governo cubano ha ufficialmente domandato per la prima volta aiuto al Programma alimentare mondiale (Pam) dell’Onu, che ha già risposto con un invio di emergenza a febbraio di 144 tonnellate di latte in polvere scremato. I responsabili della sede del Pam a L’Avana hanno indicato che si tratta di sostenere “il programma del governo di consegna mensile di un chilogrammo di latte in polvere per i bambini fino a sette anni”, in aggiunta al prodotto liquido disponibile.

L’organismo dell’Onu considera una “necessità urgente” la continuazione del piano assistenziale governativo, ed ha quindi sottolineato “l’importanza di questa richiesta”, soprattutto nel contesto della “profonda crisi economica che Cuba affronta”, cosa che sta avendo un “impatto significativo sulla sicurezza alimentare e nutrizionale della popolazione”. Al riguardo, all’inizio della settimana i media ufficiali cubani hanno ammesso che vi saranno importanti difficoltà nel coprire, fino alla fine di marzo, la produzione di 700 tonnellate di pane diretto alle fasce di basso reddito a causa della scarsità di farina di grano.

La crisi della distribuzione di pane e latte coincide con il ritorno dei blackout dovuti alla penuria di carburante negli ultimi due mesi. L’azienda statale Unión Eléctrica (Une) ha stimato che lunedì 25 febbraio si sono verificati interruzioni di energia simultanee in quasi il 32% dell’isola nelle ore pomeridiane e serali, orari di maggior consumo. Il tutto nel momento in cui il paese caraibico è colpito da una grave recessione economica, accentuata negli ultimi anni dalle sanzioni Usa e dalla pandemia.

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