La Cassazione ha confermato la non punibilità di Stefan Meran Alejandro Augusto, che il 4 ottobre 2019 in Questura a Trieste uccise gli agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta. L’uomo è incapace di intendere e di volere e il suo posto non può essere il carcere ma una Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) dove dovrà restare per trenta anni.
La sentenza conferma il verdetto di primo grado del maggio 2022 e della Corte d’assise d’appello di Trieste del 28 aprile 202.

L’avvocato Valter Biscotti, che rappresenta Fervicredo (Associazione feriti e vittime della criminalità e del dovere) esprime “amarezza”; per lui “rimane evidente che si è consumata una vera e propria ingiustizia nei confronti delle vittime”. Immaginabili e comprensibilissime anche le reazioni dei familiari delle vittime; più volte in passato il padre di Matteo Demenego, Fabio, ha “chiesto giustizia” parlando di andare in tribunale come di girare “un coltello nella piaga: ogni volta sembra quasi finita ma non è mai cosi”. Era stato lui, a definire il verdetto di primo grado, “scandaloso e vergognoso”, contestando la perizia che tratteggiava Meran come una persona incapace di intendere e volere. Meran è nella Rems di Calice al Cornoviglio (La Spezia) dove sarebbe stato trasferito in maggio scorso dal carcere di Verona, dove ha trascorso un lungo periodo.

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