Per accedere e circolare a Milano, camion e bus saranno obbligati ad avere istallati i sensori per l’angolo cieco. Dopo lo stop del Tar, che aveva “integralmente annullato” la delibera della giunta comunale, il Consiglio di Stato ha infatti ribaltato tutto e l’obbligo dei sensori torna in vigore.

La decisione – Il Tribunale amministrativo regionale aveva ritenuto il Comune non competente per normare in materia di circolazione stradale per quanto riguarda ordine pubblico e sicurezza, ritenute competenze “esclusive” dello Stato. Di parere opposto il Consiglio di Stato, secondo il quale in base al decreto legislativo n. 285 del 1992 (cioè il Codice della strada) i Comuni possono decidere “con deliberazione della Giunta” di “delimitare le aree pedonali e le zone a traffico limitato tenendo conto degli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione, sulla salute, sull’ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio”. E in questo caso il Comune ha previsto l’obbligo dei sensori in una sola parte della città (area B), per orari precisi e solo per alcuni mezzi e di fatto questo “costituisce una modalità di istituzione di una zona a traffico”.

Obbligo nuovamente in vigore – Quindi, per il Consiglio di Stato, il Comune ha fatto tutto secondo le regole, pertanto il ricorso è stato respinto e la delibera torna nuovamente in vigore. Una regolamentazione che è stata approvata dalla giunta guidata da Beppe Sala dopo un numero record di incidenti mortali che hanno coinvolto persone in bici e camion nel capoluogo lombardo. Il divieto di accesso nelle zone di area B e C di bus e camion sprovvisti di sensore per l’angolo cieco (cioè quei punti non visibili dal conducente) era scattato dal primo ottobre 2023. In realtà, come aveva già sottolineato ilfattoquotidiano.it, grazie ad alcune deroghe – bastava essere in possesso del contratto di acquisto dei sensori, anche se non installati – i mezzi pesanti avrebbero potuto continuare a circolare liberamente fino al 31 dicembre 2024. Scadenza posticipata al 31 dicembre del 2025 per i mezzi “più leggeri”. Tempistiche che non avevano convinto le associazioni che da anni si battono per ottenere maggiore sicurezza nelle strade milanesi, che invece si appellavano alla giunta per ottenere “provvedimenti immediati”. Nonostante ciò, però, nove aziende di trasporto e Assotir si sono rivolte al Tar per chiedere l’annullamento della delibera. I ricorsi sono stati riuniti e il Tribunale amministrativo ha dato loro ragione. Così il Comune si è rivolto al Consiglio di Stato, che ha ribaltato la decisione del Tar.

Cosa prevede la delibera – L’obbligo di sensore era scattato il primo ottobre 2023 solo per i veicoli di categoria N3 e M3: sono i cosiddetti mezzi pesanti, cioè camion e tir con massa massima superiore a 12 tonnellate e bus aventi più di otto posti a sedere e massa massima superiore a 5 t. Per loro i divieti per accedere e circolare dentro l’Area B di Milano sono previsti dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle ore 19.30. Quindi niente limiti dalle 19.31 alle 7.29 nei giorni feriali, e libertà di circolazione il sabato e la domenica anche per chi non ha il sistema di rilevamento della presenza di pedoni e persone in bici. Non solo. Per quanto riguarda i veicoli “più leggeri” (N2 e M2, camion con massa massima superiore a 3,5 t ma non superiore a 12 t e veicoli destinati al trasporto di persone, aventi più di otto posti a sedere e massa massima non superiore a 5 t) le limitazioni partono dall’ottobre 2024. Regolamentazione che, grazie al Consiglio di Stato, torna nuovamente in vigore.

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