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Il poliamore è la nuova tendenza tra i giovani: negli Usa arriva il primo reality per trovare un partner in più

Negli Stati Uniti le relazioni non monogame socialmente accettate sono in crescita, soprattutto fra le nuove generazioni. Lo conferma un sondaggio di Ashley Madison

di Simona Griggio

Gli amori di nascosto, quelli al buio delle camere dei motel con l’ansia di essere scoperti dai partner, oppure nei ristorantini di campagna lontano da sguardi indiscreti, sono retaggi del passato. Pranziamo tutti insieme: io, tu, lei, lui, loro. E andiamo d’accordo come amici senza gelosia, possesso, frustrazione. Oggi la relazione fuori dalla coppia si comincia a vivere alla luce del sole. Anzi, non c’è più la coppia e non ci sono, perciò, amanti da nascondere. Si chiama poliamore ed è una relazione sentimentale e sessuale fra soggetti coinvolti anche a lungo termine con più partner e in totale trasparenza. Il concetto, apparentemente sdoganato dal nuovo reality show televisivo americano “Couple to throuple” (letteralmente “da coppia a tripla”) non è una novità. E’ la prima volta, però, che sbarca sul piccolo schermo in un programma per il pubblico di massa. Qual è lo scenario di “Couple to throuple”? Segue il viaggio di quattro coppie monogame che desiderano esplorare per la prima volta il poliamore. Lo faranno durante una vacanza di lusso (facile così eh!) in un resort su un’isola tropicale. Persino aiutati da un esperto di sesso e relazioni nella gestione delle conseguenze dopo la scelta di condivisione della coppia con un partner da un gruppo di 14 single con cui, appunto, formare una “tripla”.

Cosa succederà dopo non si sa. Sarà un viaggio caotico in cui ogni gruppo esplorerà i propri confini, i limiti e le emozioni e solo alla fine del percorso deciderà lo stile di vita più adatto. La coppia aperta, dicevamo, non è di certo una novità. Le prime teorie sull’amore non esclusivo risalgono agli anni ’60 e ’70, epoca di lotte per la liberalizzazione sessuale e di Controcultura. In diverse comunità hippy l’amore libero è stata una pratica vissuta, condivisa, cercata. La “Coppia aperta quasi spalancata”, è invece uno spettacolo di Dario Fo e Franca Rame scritto nel 1983 e con all’attivo oggi ben 700 produzioni nel mondo. E’ l’opera teatrale più popolare, lucida e divertente sul tema. Non affronta ancora la questione del poliamore in un rapporto alla pari, visti i tempi ancora acerbi, ma il rapporto fra un marito fautore della ‘coppia aperta’ e una moglie che, stufa di accettare il tradimento sinceramente dichiarato, decide a un certo punto di prendersi anche lei le sue libertà. La reazione del marito, il sinceramente fedifrago, sarà totalmente inaspettata.

Se ai tempi di Fo e Rame il poliamore era ancora considerato una rivoluzione della famiglia, oggi, almeno come parola, è entrato nel linguaggio comune, nell’estetica e negli ideali di relazione come alternativa sostenibile. Anche la moda, già un anno fa, aveva colto questa tendenza. La campagna pubblicitaria Gucci Guilty, con Julia Garner, Elliot Page e A$AP Rocky, per il lancio del nuovo profumo ha messo in evidenza una visione di relazioni strette nel rispetto dell’auto-affermazione e della libertà di amare senza barriere né limiti. Sono tantissime le pubblicazioni che parlano di poliamore: “The ethical slut”, pubblicato nel 1997 negli Usa, in Italia è arrivato solo un anno fa col titolo “La zoccola etica”, edito da Odoya, lo stesso editore del precedente “Guida pratica al poliamore etico”, 2016.

Ad affrontare la questione anche il recente Bodies: trilogia del poliamore” di Andrea Tomaselli (Eretica, 2023), dove l’incontro con un gruppo di persone poliamorose mette in crisi certezze e convinzioni. E ancora More: a memoir of open marriage” di Molly Riden Winter (Doubleday, 2024). Un intimo ricordo di amore, desiderio e crescita personale che segue una madre felicemente sposata mentre esplora il sesso e le relazioni al di fuori del suo matrimonio. Passiamo al cinema. Tralasciando tutta la produzione di film con triangoli, relazioni aperte senza e con impegno, laceranti dubbi e folgoranti utopie, sorvolando anche sulla consapevolezza illuminata di Woody Allen, ecco un film di culto. E’ “Jules e Jim” di François Truffaut, tratto dal romanzo di Henri-Pierre Roché. Realizzato nel 1962, ben prima che si constatasse il fallimento del matrimonio romantico e si iniziasse a parlare di poliamore. Narra la storia di due uomini e una donna nella Parigi bohémienne degli anni Dieci del 1900. Due amici s’innamorano, ricambiati, della stessa donna e insieme provano a vivere quel sentimento straordinario. Che tuttavia fallirà.

Il poliamore è un’utopia?
Negli Stati Uniti le relazioni non monogame socialmente accettate sono in crescita, soprattutto fra le nuove generazioni. Lo conferma un sondaggio di Ashley Madison, app di appuntamenti con 80 milioni di iscritti nel mondo commissionato a YouGov. I risultati emersi? Solo il 58 per cento degli americani crede nella monogamia tradizionale. Il 28 per cento cerca forme non esclusive che vanno dal tradimento alla coppia aperta, mentre una piccola parte, rappresentata dal 6 per cento, sogna o ha già relazioni poliamorose stabili. In realtà questo genere di relazioni non sono semplici da gestire. Tutti gli esperti sono concordi nell’affermare che richiedono un grande impegno per non generare sofferenza a se stessi e agli altri e per reggere lo stigma della società. Negli Stati Uniti sono nate associazioni che si occupano dell’aspetto legale di questo tipo di relazioni, come il Modern Family Institute o la Polyamory Legal Advocacy Coalition. Del resto oltre il 30 per cento degli europei si dice insoddisfatto della coppia: secondo dati dell’Osservatorio europeo dell’infedeltà risalenti al 2022 i più frustati sono spagnoli, al 41 per cento, e gli italiani, al 37 per cento. I più monogami sono invece gli ungheresi.

Ma qual è la struttura delle relazioni poliamorose?
Coppie aperte, triadi, tetradi e anche single che praticano il poliamore da single non ufficializzando nessuna delle proprie relazioni. Tre le macro-aree: il poliamore aperto, in cui i partner coinvolti restano aperti alla possibilità di ulteriori amori e relazioni, la ‘polifedeltà’, in cui tre o più persone si impegnano in una relazione chiusa tra loro, che non include persone esterne, infine ci sono i ‘poliamorosi’ single, persone che possono intrattenere più relazioni amorose in assenza di un impegno primario con una persona specifica.

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