Avrebbe portato la prozia fuori a pranzo e le avrebbe fatto mangiare un piatto di spaghetti e un dolce, cibi solidi che l’anziana non poteva ingerire a causa delle sue patologie, causandone il decesso per gravi difficoltà respiratorie. È quanto è successo a Maria Basso, ricca ereditiera ormai 80enne. L’espediente sarebbe stato usato per fare ricondurre il decesso a cause naturali, così che la nipote potesse beneficiare dell’eredità.

L’anziana era “scomparsa” da una casa di riposo di Asiago nel 2022 e a denunciarne la scomparsa erano stati i suoi eredi diretti che avevano ipotizzato che la donna fosse stata convinta con l’inganno a trasferirsi e poi, sfruttando le sue condizioni di salute, fosse stata costretta a cambiare il testamento. Poi il sospetto è stato confermato dal fatto che la donna, di recente, aveva revocato la nomina di una procuratrice speciale che la seguiva da anni indicando al suo posto una cugina.

Durante il compleanno della vittima, nel settembre 2022, i parenti e amici stretti della donna si sono insospettiti per la presenza della pronipote che “sebbene non fosse stata invitata alla festa e nonostante non avesse mai avuto rapporti frequenti con la prozia, avrebbe mostrato nei suoi confronti un attaccamento quasi morboso”. Secondo le ricostruzioni della Procura di Catania, “con il suo atteggiamento ostentatamente disponibile e affettuoso”, nell’arco di soli due mesi, “l’indagata avrebbe approfittato dell’affetto e dello stato di forte vulnerabilità della vittima, mostrando sin da subito un fortissimo interesse per il suo patrimonio, recandosi in diverse occasioni nella banca dove l’anziana era titolare di conti correnti”.

La donna quindi “sarebbe riuscita a convincere l’anziana a revocare la procura generale anni prima rilasciata in favore dell’amica di vecchia data” e poi nel dicembre 2022 avrebbe costretto l’anziana a trasferirsi ad Aci Castello, senza lasciarle portare con sé i suoi effetti personali o salutare le persone care. “Il progetto criminale della pronipote sarebbe stato portato avanti facendo dapprima sottoscrivere all’anziana una procura generale anche per il compimento di atti di straordinaria amministrazione in proprio favore e, poi, un testamento pubblico con cui, revocata ogni precedente disposizione, la istituiva quale unica erede universale”. Per questo la donna, una 58enne, è stata arrestata dai carabinieri della stazione di Aci Castello con il supporto di militari dell’Arma della compagnia di Acireale e di Asiago (Vicenza) ed è ai domiciliari con il braccialetto elettronico, accusata di circonvenzione di incapace e omicidio aggravato. La donna invece si è sempre professata innocente, affermando che ha sempre curato la prozia con attenzione, dandole ciò che necessitava e, soprattutto, il cibo spezzettato come nelle case di cura.

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