Palpeggiamenti e frasi invadenti a sfondo sessuale. Silvio Viale, medico ginecologo torinese, impegnato in politica con i Radicali e + Europa e attualmente consigliere comunale in Sala Rossa, è indagato dalla procura di Torino per presunte molestie. Da quanto raccontato dal quotidiano La Stampa, quattro denunce sono state presentate a suo carico e gli esposti sono finiti dentro un fascicolo di cui è titolare il procuratore aggiunto Cesare Parodi.

Le denunce provengono da quattro ragazze di età compresa tra i 20 e i 25 anni. Secondo i racconti, le molestie sono avvenute per tutte durante la prima visita, nello studio di Viale. Le denunciate sono assistite dall’avvocata Benedetta Perego e dall’avvocata Ilaria Sala. “Speriamo possa essere fatta luce su questa vicenda. La sistematicità che emerge dai racconti fa sperare che qualora altre donne abbiano vissuto esperienze analoghe possano trovare il coraggio di uscire allo scoperto, di sapere di non essere sole”, dicono le due legali.

Non so nulla, non so cosa dire. Mi dispiace, ma davvero non riesco a comprendere. Non so nemmeno il contesto di cui si sta parlando”, afferma il ginecologo. Prima di questa vicenda due casi analoghi erano esplosi a Torino: uno riguardava l’ex direttore della scuola di specializzazione di Medicina legale Giancarlo Di Vella accusato di violenza sessuale nei confronti di cinque specializzande. Invece il professore di Filosofia Federico Vercellone è stato sospeso per atteggiamenti lascivi.

Le ragazze, racconta ancora il quotidiano del gruppo Gedi, si sono conosciute a un corteo femminista nel capoluogo piemontese. In quell’occasione, una delle ragazze ha letto una testimonianza, e tra le presenti un’altra giovane donna si è riconosciuta. Nell’intervento il nome del ginecologo non è mai stato fatto, ma non ce n’era bisogno: la giovane ha riconosciuto innanzitutto le stesse frasi offensive e sconvenienti. Così, in una piazza Castello gremita di donne scese in piazza il 25 novembre 2023 con “Non una di meno” contro la violenza di genere, delle ragazze si sono incontrate per caso e per caso hanno condiviso la loro esperienza. Una si era già rivolta a un’avvocata, le altre hanno deciso di farlo poco dopo.

Secondo gli investigatori, si tratterebbe di una sorta di modus operandi che il medico ha portato avanti sfruttando la sua posizione e il suo ruolo. “Rivolgersi all’autorità giudiziaria ha richiesto molto coraggio da parte delle persone offese”, sottolinea ancora La Stampa l’avvocata Perego. “Le nostre assistite avrebbero preferito che la storia non arrivasse alla ribalta mediatica, ma sperano che questo possa condurre ad un veloce ed effettivo accertamento della verità”. Ogni altra dichiarazione, aggiunge l’avvocata, “in questo momento sarebbe prematura. Dobbiamo tenere a mente l’embrionalità di questa fase procedimentale“.

Quello di Silvio Viale, a Torino, è un nome noto. Politico e presidente del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, in ambito radicale è stato anche candidato per la Lista Pannella-Bonino alla carica di presidente della regione Liguria, alle elezioni regionali del 2010. La lista non è però riuscita a raccogliere le firme per presentarsi alla competizione. Alle elezioni comunali di Torino del 15-16 maggio 2011, si è candidato nella lista del Partito Democratico risultando eletto. Negli ultimi anni ha assunto un ruolo politico rilevante nell’impegno a favore della pillola RU-486 o mifepristone, tecnica per l’aborto farmacologico.

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