Partire dai temi comuni“, è il mantra ripetuto nel fronte delle opposizioni, Pd, M5s e Alleanza Verdi Sinistra su tutti, nel tentativo di costruire le basi di un’alleanza futura che possa competere con l’attuale maggioranza che sostiene il governo Meloni. Eppure, a volte, nemmeno questo sembra bastare. Così anche un esposto comune presentato in procura sul tema del Ponte sullo Stretto di Messina, certifica e mostra fratture e diffidenze tra dem, 5 Stelle e Avs.
Questo è quanto emerge dalla ‘fotografia’ della conferenza in cui i leader di Pd e Avs, Elly Schlein, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, hanno spiegato ai cronisti i motivi dell’iniziativa congiunta, alla quale non ha però aderito il M5s (al di là della sua contrarietà all’opera, ndr): “L’esposto lo abbiamo presentato insieme lo scorso primo febbraio, chiediamo l’apertura di un’inchiesta perché ci preoccupa la reticenza della società Ponte sullo Stretto e del governo a rendere pubblici documenti cruciali per una piena comprensione dell’entità e delle procedure che hanno riguardato il progetto. Documenti essenziali, che riguardano impegni finanziari per lo Stato dell’ordine di 14,6 miliardi di euro, sono stati celati dietro il velo della riservatezza”, ha attaccato Bonelli.
E ancora: “Solleviamo questioni di trasparenza – ha proseguito Bonelli, – e, dopo l’incontro, documentato da Report e mai smentito dagli interessati, tra Salvini, Lunardi e Salini, capo della cordata Eurolink, si gettano ombre su possibili irregolarità nel processo decisionale e nell’assegnazione degli incarichi: dopo 12 anni, il progetto viene ripreso e riassegnato allo stesso consorzio senza una nuova gara. La stessa Autorità anticorruzione (Anac) ha sottolineato come con il decreto Ponte si sia fatto un favore ai privati“.
Parole condivise da Schlein, a capo di un Pd che ha archiviato la stagione renziana in cui si era ritrovato a sostenere l’opera: “Pensiamo e lo diciamo da tempo che questo progetto sia sbagliato, anacronistico, dannoso ed estremamente dispendioso“, rivendica la segretaria dem. Ribadendo come l’esposto serva a “fare chiarezza, perché ci sono stati negati elementi per una valutazione come parlamentari di opposizione. Il Ponte a campata unica non offre neanche garanzie di sicurezza per la stabilità e per i problemi di sismicità. Duole vedere che ministro e governo vogliono andare avanti, noi vogliamo fermare un’opera che riteniamo sbagliata e che sta sottraendo fondi dove servono, comprese Sicilia e Calabria”.
Eppure, a risaltare nel corso della conferenza è l’assenza di Conte e la sua mancata firma sull’esposto, a nome del M5s, nonostante lo stesso ex presidente del Consiglio avesse ribadito poche ore prima di essere “contrario a questo progetto, che non ha senso se non organizziamo le infrastrutture che servono alla Sicilia e alla Calabria”. “Se gli abbiamo chiesto di firmarlo e se c’è stato un rifiuto di Conte? La richiesta c’è stata, sono state fatte valutazioni diverse, ma questo non preclude una battaglia comune”, ammette e cerca di minimizzare Bonelli, replicando al Fattoquotidiano.it. Eppure, spiega, “riteniamo che questa iniziativa comune tra Pd e Avs possa fare da catalizzatore e da aggregatore in futuro”.
“Crediamo che ogni occasione di convergenza vada coltivata e praticata, sul giudizio politico si può allargare questo fronte”, rivendica pure Fratoianni, che insiste sull’alternativa da costruire. Così come Schlein: “Va costruita insieme, senza presunzioni di autosufficienza, noi non ce l’abbiamo. Al di là degli strumenti, anche altre forze condividono questa battaglia, proseguiremo anche in Parlamento a portarla avanti insieme. Noi siamo testardamente unitari sui punti sui quali si può costruire una convergenza. Crediamo che il governo Meloni non finirà la legislatura, lavoriamo per farci trovare pronti su queste convergenze”.
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