Caccia, firma la petizione di IoScelgo contro la proposta di legge spara-tutto della Lega

di Antonella Galetta

Con il Fatto Quotidiano, giornale libero che non deve rendere conto a nessuno tranne ai cittadini, è partita la petizione contro la proposta di legge della Lega sulla caccia. Hanno appoggiato questa iniziativa, finalmente tutte unite, le varie realtà ambientaliste: Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Leidaa, Lipu, Lndc, Animal protection, Oipa, Federazione pro natura e Wwf.

Nel 2021 erano state depositate più di 250mila firme per il referendum contro la caccia, ma molte furono annullate e il referendum non passò anche perché non ci fu un accordo programmatico di tutte le varie associazioni. In Italia, in molti vedono ancora la caccia come un modo di tenere sotto controllo la natura: in realtà in Italia oggi è possibile cacciare anche specie in stato di conservazione precario come l’allodola, la pernice bianca, la tortora selvatica, quindi molti sono i danni alla biodiversità.

Negli ultimi dieci anni si stimano in 200 i morti a causa della caccia, non solo fra gli addetti alla attività venatoria, ma anche semplici cittadini che erano intenti a godersi una passeggiata all’aria aperta, nei boschi o in campagna. Solo lo scorso anno si sono contati 21 morti e 56 feriti. A fine 2023 il partito della premier, invece di prendere provvedimenti a riguardo e invece di educare i giovani alla repulsione alle armi, ha pensato di dare i fucili in mano ai sedicenni.

Grazie all’intervento di Lollobrigida, essendosi accorti della gaffe, hanno imboscato questa proposta oscena. Ma non finisce qui, quando si dice il polo unito: ora è il momento della Lega che ha messo nel mirino la legge 157/92 (protezione fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) per sparare contro il poco di buono che rimaneva della legge che molto spesso non viene applicata (la violazione secondo Enpa rappresenta il 50% delle attività legali).

Cosa cambierebbe se venisse approvata questa nuova sconvolgente idea dei leghisti secondo le associazioni ambientaliste? Verrebbero cancellati i limiti temporali di caccia per ciascuna specie.

Caccia libera 7 giorni su 7 – ora per esempio in Emilia Romagna i giorni sono da 2 a 3 in base al periodo; riduzione delle già ridicole sanzioni perlopiù amministrative per chi spara nei periodi di divieto e nei terreni privati vietati alla caccia; non si potranno impugnare i calendari venatori delle Regioni di fronte ai giudici amministrativi; tutte le tecniche di caccia saranno consentite; sanatoria per i bracconieri che trafficano illegalmente e utilizzano richiami vivi per la caccia di appostamento; gli uccelli da richiamo verrebbero classificati come animali domestici quindi non rientrerebbero più nella fauna selvatica della 157/92.

Direi che tutto questo fa accapponare la pelle, soprattutto per chi ogni giorno trascorre ore e ore per tentare di migliorare l’ambiente molto precario con fatica e gratuitamente. Per quelli che, come il mio amico Ivano del rifugio Matildico in val d’Enza, si fanno in quattro per raccogliere gli animali moribondi che trovano nei boschi del reggiano e li curano con amore e speranza.

Questa è un’ennesima sparata leghista che pur di compiacere una sparuta lobby crea danni non indifferenti. La proposta di legge a me sembra a tutti gli effetti incostituzionale perché l’articolo 9 della Costituzione cita espressamente che lo Stato deve preservare la biodiversità per le future generazioni, se non vogliamo che i nostri figli vedano solo gli animali al museo. Per di più i calendari venatori regionali ora violano la previsione costituzionale della recente modifica dell’art. 9 citato, che, quando afferma: “la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”, prevede che solo ed esclusivamente lo Stato debba provvedere su ogni attività che incida sulla tutela degli animali.

Per concludere, come amante della natura e degli animali, dico che questo governo non riesce ad entrare in empatia con il Creato e a proporre le leggi che ci richiede l’Europa, come la Nature Restoration Law del 2023 sulla biodiversità.

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