Il servizio è forte, preciso, centrale. La risposta di Bagnis in ritardo, scoordinata, lunga. La favola di Luciano Darderi è diventata realtà. Il 21enne italo-argentino conquista il suo primo titolo Atp in carriera nel 250 di Cordoba, battendo in due set l’argentino Facundo Bagnis con il punteggio di 6-1 6-4, al termine di un cammino che lo ha visto partire dalle qualificazioni. Un successo che consente all’azzurro di compiere un grande balzo in classifica, posizionandosi al numero 76 del mondo, dopo aver cominciato la settimana esattamente 70 scalini più in basso, al numero 136. Durante il torneo, prima della finale, Darderi ha messo in fila Alessandro Giannessi, Andrea Collarini, Tomas Barrios, Sebastian Ofner, Yannick Hanfmann e Sebastian Baez (numero 29 del mondo).

Nato a Villa Gesell, città di circa 23mila abitanti nella provincia di Buenos Aires, il 14 febbraio 2002 Luciano Darderi prende in mano la racchetta per la prima volta quando ha due anni, per poi iniziare a giocare davvero a cinque. L’ispirazione arriva dal padre Gino, un ex ottimo giocatore che negli anni Ottanta è stato tra i top 30 argentini. A 10 anni si trasferisce con la famiglia in Italia, per prenderne la cittadinanza grazie al nonno paterno, emigrato in Sudamerica dopo il secondo conflitto mondiale. Una scelta condivisa con il fratello Vito Antonio, classe 2008, altra promessa del tennis azzurro. Grazie anche al contributo della Federazione, inizia ad allenarsi ad Arezzo e a Roma. Nel 2020 gli viene data una grande opportunità a Londra: sparring partner alle Atp Finals. Allenarsi con i vari Tsitsipas, Berrettini, Schwartzman, Djokovic. Un’esperienza da portare preziosamente in dote.

Le prime apparizioni tra i professionisti sono però già arrivate, nel circuito ITF alla fine del 2019. Nell’agosto 2020 esordisce in un torneo Challenger a Cordenons, mentre nel giugno dell’anno seguente alza il primo trofeo da professionista superando Santiago Rodriguez Taverna nella finale dell’ITF M15 di Monastir. Un primo successo che rappresenta la prova che la direzione è quella giusta. A fine anno arriva anche la prima finale Challenger a San Paolo del Brasile, ma viene sconfitto in due set dall’argentino Juan Pablo Ficovich. Un percorso di crescita lento ma costante, in cui il doppio gioca un ruolo importante. Sono ben quattro le finali conquistate nel 2022, con tre titoli. Nella stagione 2023 l’asticella si alza ancora. A febbraio supera le qualificazioni del torneo 250 del Cordoba Open e vince il suo primo incontro Atp superando Hugo Gaston al primo turno, per poi cedere a Sebastian Baez. Ad agosto invece spezza il tabù Challenger in singolare, trionfando a Todi contro Clement Tabur per 6–4, 6–7, 6–1. Un risultato che viene replicato a fine stagione, nel torneo di Lima contro Mariano Navone.

Adesso questo primo titolo Atp a Cordoba rappresenta per Luciano Darderi un nuovo capitolo della sua carriera, con un ventaglio di nuovi obiettivi da raggiungere: giocare con continuità i tornei del circuito maggiore e soprattutto conquistare l’accesso al tabellone principale di un torneo del Grande Slam. Il Roland Garros è lontano ancora tre mesi, ma con questa posizione nel ranking la sua presenza non sarebbe messa in discussione. Per il tennis italiano invece è l’ennesimo volto nuovo, teso a nobilitare ancora di più un movimento che non smette più di presentare nuovi protagonisti.

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