Il desiderio di vendetta dopo la bocciatura dell’anno prima. Sarebbe questo il movente alla base dell’accoltellamento commesso da un 17enne nei confronti di un’insegnante a Varese. A giugno, il diciassettenne era stato bocciato, ma la famiglia non lo aveva accettato, tanto che la madre aveva presentato un ricorso all’istituto, ottenendo così la revisione. Il ragazzo ha così avuto la possibilità di concludere il triennio al centro di formazione professionale senza ripetere l’anno. Ma lui riteneva Sara Campiglio, 57 anni, la coordinatrice dell’istituto, l’unica responsabile e per mesi avrebbe covato il suo odio e la sua voglia di vendicarsi portando a scuola il coltello a serramanico con cui ha ferito la docente.

Lunedì 5 febbraio, di rientro da tre mesi di stage in azienda, il diciassettenne si è portato dietro la lama e all’ingresso ha chiesto se la professoressa fosse presente e l’ha aspettata su un muretto del cortile. Quando l’ha vista di spalle nell’atrio della scuola, è entrato in azione. “È stato molto veloce, quasi non ci siamo resi conto di quanto è successo non c’erano stati diverbi, è stato improvviso” dice un’educatrice della scuola. La donna è stata colpita tre volte: due alla schiena, la terza sotto la scapola, causandole una lesione del polmone, sfiorando un rene e il midollo osseo. “Voleva ammazzarla, potrebbe riprovarci”, è il timore dei familiari riportato da La Stampa. “Quel ragazzo va fermato, va curato”, si preoccupano mentre la 57enne dicono non si dia pace “dopo una vita dedicata ai ragazzi”.

Il giovane aggressore è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile di Varese con l’accusa di tentato omicidio premeditato e aggravato dai futili motivi e dall’aver agito contro un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni. Lo studente era stato fermato con l’accusa di lesioni, inizialmente. Nel suo percorso scolastico, aveva già avuto qualche problema e seguiva corsi personalizzati dopo una diagnosi per disturbi dell’apprendimento.

Non è stato difficile per la procura del Tribunale per i minorenni di Milano, diretta da Luisa Russo, ricostruire le ragioni del tentato omicidio. Anche la madre del ragazzo negli uffici della questura ha subito raccontato della bocciatura, ammettendo di aver avuto difficoltà ad accettarla. Da due notti il figlio si trova nel centro di prima accoglienza del carcere minorile Beccaria. Oggi sarà interrogato dal giudice per le indagini preliminari che deciderà se convalidare l’arresto e quale misura cautelare applicare nei suoi confronti. Per gli investigatori non c’è al momento alcun dubbio che il ragazzo abbia fatto tutto da solo.

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