Ricordate i roboanti proclami del governo sul sostegno al caro affitti degli studenti fuorisede? Sono talmente emozionato nel darvi questa notizia che mi tremano le mani nel digitare. Dicevano all’unisono, il Presidente del Consiglio e ministri sodali, “Daremo un miliardo di euro, useremo immobili inutilizzati per fornire residenze a studenti universitari”. Beh! Ecco il primo risultato concreto.

Con Decreto Direttoriale n. 2347/2023 del 27 dicembre 2023 recante il “Riparto del fondo finalizzato a corrispondere un contributo per le spese di locazione abitativa sostenute da studenti fuori sede iscritti alle università statali – Anno 2023” Il Direttore Generale del Ministero dell’Università e Ricerca ha ripartito le risorse a 60 Università statali. Nonostante l’urgenza della situazione legata all’incremento dei costi degli alloggi per studenti, il Governo Meloni ha reso strutturale il contributo affitto stanziando, udite udite, 4 milioni di euro per il 2023 e aumentando l’importo (immagino con uno sforzo economico notevole) a 6 milioni a decorrere dal 2024. A questa notizia non vi siete emozionati? Io sì.

Le risorse disponibili pari alla “stratosferica cifra” di 4 milioni per il 2023 serviranno a erogare un contributo nel 2024 di importo pro capite leggermente superiore ai 279 euro, ovvio annuale eh? Potranno ricevere questo emozionante contributo studenti fuorisede che abbiano un reddito inferiore a 20.000 euro. Quindi saranno, nel 2023, circa 14.300 gli studenti che potranno beneficiarne.

Il Governo quindi, a fronte di ampie mobilitazioni studentesche, a fronte di tendopoli nelle università che denunciavano l’insostenibilità di un caro affitti, diventato ormai un freno al diritto allo studio, risponde con circa 24 euro al mese di contributo affitto, per una estrema minoranza di studenti fuorisede. Se teniamo conto che gli studenti fuorisede in Italia sono 800mila, gli studenti che beneficeranno di questo emozionante contributo affitto del Governo e in particolare del Ministero dell’Università e Ricerca saranno circa 14mila studenti, ovvero circa l’1,7% dei fuorisede.

Le università maggiormente beneficiarie (anche qui si fa per dire) sono l’Università della Calabria, che riceverà la quota più alta di 576mila euro, seguita dal Politecnico di Torino con 447mila euro e l’Università di Catania con 210mila euro. Ma colpisce la ripartizione operata ad Università con grande presenza di studenti fuorisede. Alcuni esempi, tenuto conto che l’importo annuale previsto è di poco più di 279 euro: all’Università di Napoli Federico II sono stati erogati 41.602 euro, qui gli studenti che beneficeranno del contributo affitto non saranno neanche 150; a Milano al Politecnico erogati 37.699 euro, qui a beneficiarne saranno 135 studenti fuorisede; a Roma Tor Vergata erogati 12.564 euro, qui i beneficiari saranno circa 45. Chi vuole può verificare qui le risorse erogate alla propria università.

Che dire: il Governo ci ha abituato ad un uso sapiente della comunicazione. Una comunicazione che fa passare annunci di interventi, molto limitati e di impatto quasi nullo come dei grandi interventi strutturali. Senza tenere in alcun conto le proteste e soprattutto le esigenze reali degli studenti fuorisede, senza il coinvolgimento pieno delle associazioni degli studenti – come più volte richiesto dagli studenti di Link e Udu che hanno chiesto con forza un percorso partecipativo per definire un piano veramente strutturale di contrasto effettivo al caro affitto – il governo, a fronte di grandi annunci e propositi, nei fatti partorisce poi contributi affitto a effetto placebo.

Ma non dovrebbe essere la mission del Ministero dell’Università e Ricerca quella di garantire il diritto allo studio come sancito dall’articolo 34 che recita: “La Repubblica rende effettivo questo diritto, con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”? Domanda alla Ministra Bernini: 4 milioni di euro destinati a sostegno all’affitto per 14mila studenti fuorisede su 800mila rendono effettivo il diritto allo studio?

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