Speciale Festival di Sanremo 2024

Sanremo 2024, Irama: “Sputerò in faccia la mia verità su mancanze e distanze. Sono fuggito in Puglia, un mondo meno artefatto di Milano”

Irama torna al Festival per raccontare il senso di mancanza e quello della distanza nel significato più ampio del termine, non solo in senso romantico

di Andrea Conti

Irama torna in gara al 74esimo Festival di Sanremo con “Tu no” (Warner Music Italy), un brano nel quale orchestra e voce si esaltano l’un l’altro al massimo. Irama racconta il senso di mancanza e quello della distanza nel significato più ampio del termine, non solo in senso romantico. Nella serata dedicata alle cover di venerdì 9 febbraio, Irama salirà sul palco con Riccardo Cocciante e canteranno insieme il brano “Quando finisce un amore”, pubblicato esattamente cinquant’anni fa, nel 1974.

Il brano per Sanremo è stata la tua unica scelta?
‘Tu No’ è stata l’unica scelta e l’unico pezzo che ho mandato per Sanremo. È la prima canzone che ho scritto all’inizio dello scorso anno e rappresenta un nuovo inizio in tutti i sensi di quello che sarà un disco che cambierà sonorità.

Cosa dovremo aspettarci?
Tante nuovo sonorità dal soul al country.

Dove è nato il disco?
Soprattutto in Puglia allontanarmi dal mondo artefatto di Milano che è una città grigia e dove mi riesce difficile scrivere un disco intero. Credo nelle energie e ogni posto ha una energia diversa. Mi ha bisogno del rapporto con la natura. Abbiamo perso questa cosa. Ricordo mio nonno che ‘sentendo’ l’umidità e stando attendo alla natura sapeva se stava per piovere. Oggi stiamo tutti al cellulare a consultare l’app meteo. Ma chissenefrega!

Parli di nuovo inizio, in cosa consisterà nello specifico?
Il nuovo inizio rappresenta un nuovo pezzo di anima d’artista. Io che sono giovane vedo la sfida come qualcosa di nuovo. Quindi per me fare disco vuol dire lanciarmi in una nuova avventura con nuovi musicisti per alzare l’asticella ancora di più.

Da dove nasce il racconto di “Tu No”?
Non ha tanti orpelli e sputa in faccia la verità. Tratto di temi come la mancanza e la distanza. Cercherò di lavorare a livello emotivo spazio per le parole. Parla di esperienza personale ho cercato di raccontarlo in maniera onesta. Ho provato ad essere lucido e mirato per offrire una visione completa. Insomma la canzone racconta di me a livello personale, senza girarci intorno in maniera schietta.

Come affronti il tuo Sanremo?
Ogni anno è diverso. Sono focalizzato principalmente sulla canzone, sto cercando di studiare per prepararmi al meglio soprattutto per gli esercizi. Vorrei arrivare sul palco con la voce allenata come fossi a metà concerto. Gli anni scorsi ero attento anche a mille altri dettagli, ad esempio la moda. Stavolta metto al centro la canzone.

Com’è nata l’idea di coinvolgere Cocciante per la serata delle cover?
È un onore poter cantare con Cocciante. Non era per nulla scontato e sono contento abbia accolto la proposta. Sono emozionato perché starò al fianco di un gigante della musica. Faremo una canzone che mi piace da morire. Come fosse un fil rouge dall’inizio alla fine condivideremo in maniera fluida e non quadrata l’interpretazione affinché tutto converga nel migliore dei modi. Sarà anche il 50esimo anniversario di questo pezzo importante.

Cosa ti è rimasto del tuo primo Festival?
Quando al televoto vinsi contro Ermal, ma persi con la sala stampa. Ero molto determinato e rimasi molto deluso, ma ero un ragazzino. Succede quando dedichi completamente la tua vita per cercare di far bene qualcosa che è difficile e te lo portano via. Ricordo che uscii sul balcone della mia stanza d’albergo per prendere aria, mi tremavano le gambe, e promisi a me stesso che sarei tornato tra i Big. Cosa che poi è accaduta. Insomma questo per dir che può accadere che le cose non vadano come vorresti, ma lavorando e rimboccandosi le maniche le cose arrivano. Sia chiaro, ancora oggi ho le maniche rimboccate (ride, ndr).

Ascolti i consigli di Maria De Filippi?
Ci sentiamo e le faccio sentire quello che sto facendo. Mi piace il confronto con lei perché è schietta e sincera. Le ho mandato la canzone di Sanremo e le è piaciuta molto.

Ti sta stretta l’etichetta di “hit maker”?
Sono dell’idea che, in generale, nella musica un artista non possa essere sempre la stessa persona nella vita. Siamo sempre tristi, seri, cervellotici ma ci sono anche fasi e momenti della vita quando un artista è autentico e non pianifica, così racconta più cose in momenti leggerezza. Viaggiando all’estero ho scoperto che il concetto di hit abbiamo in Italia è spesso visto in senso negativo, mentre in altri Paesi se la canzone diventa un successo viene solo vista positivamente.

Cosa accadrà al prossimo tour?
Ci sarò un evento speciale a cui seguirà il tour nei palazzetti. Per ora non posso aggiungere altro ma ci saranno delle sorprese importanti.

Sanremo 2024, Irama: “Sputerò in faccia la mia verità su mancanze e distanze. Sono fuggito in Puglia, un mondo meno artefatto di Milano”
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