Secondo Roberto Battaglia e Giuseppe Garritano, in difesa della Repubblica spagnola si mobilitarono tremila combattenti internazionalisti italiani, seicento dei quali furono uccisi e duemila feriti. La Guerra civile spagnola si concluse com’è noto colla vittoria dei fascisti, grazie soprattutto all’appoggio della Germania hitleriana e dell’Italia fascista. Si trattò quindi del preludio alla Seconda guerra mondiale scatenata dopo l’offensiva di Hitler, sulla sua scia di Mussolini e altri. Fu possibile sconfiggerli solo a prezzo di milioni di morti, in gran parte partigiani e soldati sovietici.

Oggi stiamo vivendo una situazione inquietante che presenta qualche analogia con quella appena evocata, per la crescita di forze di destra che pongono al centro della loro offensiva ideologica il razzismo nei confronti dei migranti, il sessismo contro le donne e i gay e la difesa a tutti i costi del decrepito modello di vita e di sottosviluppo occidentale, incluse le sue pesantissime implicazioni di ordine ambientale.

Sul piano internazionale queste forze si ricongiungono da un lato alla volontà del decadente impero statunitense di mantenere il proprio predominio basato in prevalenza sulla forza brutale delle armi, e dall’altro agli intenti genocidi, di pulizia etnica e apartheid espressi dal regime sionista di Netanyahu & co. C’è una linea nera che congiunge gli atteggiamenti suprematisti della destra europea e statunitense con la strategia Nato di ridimensionare e contenere Russia e Cina, e quella della destra israeliana di sterminare e cacciare dalle loro case e dai loro territori i palestinesi.

Il minimo comune denominatore è rappresentato dai cosiddetti “valori occidentali” che si ispirano alla deleteria esperienza storica del colonialismo, durato in realtà oltre cinque secoli, a partire dal 1492, coll’approdo delle tre caravelle a Hispaniola fino ai giorni nostri, in cui si delinea finalmente una nuova realtà multipolare per il governo del pianeta.

È in questa situazione di transizione che si colloca l’attuale crescita delle destre. Si tratterà di un fuoco di paglia solo se la sinistra saprà ritrovare le sue radici e saprà agire in modo conseguente su tutti i piani per l’interesse collettivo delle grandi maggioranze, tornando ad ottenere il riconoscimento e la fiducia del popolo. Altrimenti prevarranno le destre colla loro strategia di esasperazione dei particolarismi, a cominciare da quelli di tipo etnico, e di demolizione di ogni spazio pubblico, sentimento di solidarietà e servizio sociale.

E il fuoco di paglia si trasformerà in uno sconfinato incendio destinato a incenerire la nostra storia migliore, l’Occidente stesso e forse anche il pianeta nel suo complesso, in virtù del disastro ecologico già in corso, della disgregazione sociale e delle guerre, con sullo sfondo la catastrofe nucleare.

Le grandi manifestazioni di questi giorni in Germania contro l’Allianz für Deutschland e l’indignazione per la scoperta di un complotto volto a deportare i migranti, così come le moltitudinarie manifestazioni a sostegno della Palestina svoltesi a Parigi come a Londra, a Roma come a Berlino, a Madrid e altrove, dimostrano che ci sono le potenzialità per sconfiggere le destre, rilanciando il progetto di un’Europa multietnica, volta a soddisfare gli interessi del popolo lavoratore e non quelli delle lobby parassitarie, emancipata dalla subalternità a Stati Uniti e Nato e quindi finalmente in grado di dare il proprio contributo al governo multipolare del pianeta.

Ma per fare questo occorre liquidare le élite corrotte e oramai indissolubilmente avvinte alla finanza che domina l’Europa e le sue politiche autodistruttive. Tenendo conto del fatto che tali élite hanno contaminato a fondo la morente socialdemocrazia europee, come dimostrato dall’esistenza di personaggi come l’insulso Scholz o il nulla che cammina Gentiloni.

Proprio le recenti vicende spagnole dimostrano del resto che la destra può fare flop se si scontra con una sinistra che riesce ad essere effettivamente tale, sia pure in modo solo parziale. Anche in Italia siamo chiamati a liberare le enormi potenzialità della vera sinistra. La probabile vittoria di Trump sul bollito Biden negli Stati Uniti, che porterà al potere in quella che continua a costituire la principale, sia pur decadente, potenza mondiale, forze come il KuKluxKlan e gli evangelici antievoluzionisti e terrapiattisti, ci indica che si tratta di una sfida, politica ma anche soprattutto di civiltà, su scala planetaria.

Prepariamoci a fronteggiarla in modo adeguato, superando i ritardi e le divisioni che tuttora contrassegnano la vera sinistra, ispirandoci all’esempio dei combattenti internazionalisti a difesa della Repubblica spagnola per riprendere e sviluppare un filo alternativo all’avvilente Europa attuale.

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I piccoli agricoltori vanno ascoltati, invece i governi usano l’Europa come il lupo cattivo

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