Sarà affidato all’Italia il comando tattico della missione europea Aspides nel Mar Rosso. Lo annuncia, con una nota, il ministro della Difesa, Guido Crosetto: “L’Unione Europea oggi ha chiesto all’Italia di fornire il Force Commander dell’operazione Aspides nel Mar Rosso (l’ufficiale ammiraglio che esercita il comando imbarcato degli assetti navali che partecipano all’operazione). L’importanza e l’urgenza dell’Operazione Aspides, che contribuirà a garantire la libera navigazione e la sicurezza del traffico commerciale nel Mar Rosso, hanno indotto la Difesa italiana ad assicurare immediatamente il proprio sostegno“, afferma nella nota Crosetto che definisce la decisione come “un ulteriore riconoscimento dell’impegno del Governo e della Difesa e della professionalità della Marina Militare”.

La missione europea è stata fortemente voluta da Italia, Francia e Germania subito dopo l’intensificarsi degli attacchi degli Houthi contro i mercantili che transitano davanti alle coste dello Yemen. Sarà “una missione difensiva, non solo di accompagnamento”, ha ribadito il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Per la sede del quartier generale si pensa a Larissa, in Grecia, oppure alla Francia, “ma può darsi che ci sia una rotazione”, spiega Tajani. “Non è tanto chi avrà il comando – aggiunge il ministro degli Esteri – ma quello che farà. Siamo un Paese votato alle esportazioni: il 40% dell’export marittimo passa dal Canale di Suez. È nostro interesse fare di tutto per proteggere le navi mercantili. Sarà una missione difensiva: non attaccheremo gli Houthi nello Yemen“, conclude.

Punto ribadito anche da Josep Borrell: “Il compito della missione sarà proprio quello di proteggere le navi mercantili, scoraggiare gli attacchi con la sua presenza e rafforzare la consapevolezza della situazione marittima. Il nostro scopo non è condurre alcun tipo di attacco, ma solo difenderci”, ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera. “Sarà schierata in mare, con navi e mezzi aerei, in proporzione alla minaccia che stiamo affrontando. Aspides – ha aggiunto – non effettuerà alcuna operazione a terra, ma solo per proteggere la navigazione in mare. Inizierà i suoi lavori e spero che sarà approvata dai miei colleghi Ministri degli Esteri il prossimo 19 febbraio“, ha precisato il capo della diplomazia europea.

L’Italia contribuirà con una nave ma si sta anche valutando l’invio di “assetti aerei con compiti di sorveglianza e raccolta dati”, come ha detto giovedì Crosetto in audizione alle commissioni Difesa di Camera e Senato. Il contributo operativo dei singoli Paesi nel dettaglio è ancora in fase di valutazione, ma, per quanto riguarda l’Italia, potrebbero essere inviati, ad esempio, velivoli G550 Caew del 14° Stormo dell’Aeronautica Militare, veri e propri radar volanti, dotati di un sistema multi-sensore con funzioni di sorveglianza aerea, comando, controllo e comunicazioni. Questi mezzi sono stati impiegati nell’ambito di missioni nel fianco Est della Nato. Possibile anche il dispiegamento di droni, tipo Predator, con compiti di ricognizione e controllo del territorio.

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