“Gli interventi della coalizione angloamericana contro gli Houthi hanno portato al dimezzamento delle loro azioni, ma il gruppo yemenita è il più organizzato dell’entourage iraniano, molto più di Hezbollah. Hanno capacità propria di produzione di armi, hanno resistito per anni agli attacchi di Arabia Saudita ed Emirati Arabi, valgono dieci volte Hamas“. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione alle commissioni Difesa di Camera e Senato. “Il Mar Rosso non è ancora un teatro di guerra, non nel senso classico, ma ne sta assumendo sempre di più le sembianze – ha aggiunto Crosetto – Per questo, dobbiamo agire contemperando determinazione e cautela, risolutezza e approcci dialoganti. L’azione diplomatica deve andare avanti di pari passo con quella militare, mantenendo canali di dialogo aperti con tutti gli attori che possono esercitare la propria influenza nella regione. Sullo sfondo, resta la guerra a Gaza. Il nostro intervento deve essere orientato a evitare ulteriori escalation, sempre e in ogni caso. Anche senza un aggravamento della situazione, i riflessi delle turbolenze nel Mar Rosso sono già pesanti – ha ricordato – soprattutto per la tutela dei nostri interessi nazionali: se vogliamo evitare gravi conseguenze per il Paese, soprattutto in questa difficile congiuntura economica, dobbiamo fare presto e intervenire subito. La stabilità e sicurezza del Mar Rosso è per noi una condizione fondamentale, dato che affidiamo al trasporto marittimo gran parte della nostra ricchezza e nostra prosperità”.

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