Non c’è niente di più comodo che mettersi dopo una giornata di lavoro sul divano in attesa del fattorino che venga a suonarti il citofono con la cena. Comodità che, diciamocelo, i rider non vivono affatto: rischi e pericoli in strada, consegne sottopagate e contratti poco tutelati. Una categoria la loro che sta facendo discutere per le condizioni in cui versa, portando così i rider a dover accettare numerose consegne per una manciata di euro e provocando così lunghissime attese per i commensali. E le testimonianze sono tante, tantissime. Negli ultimi giorni a diventare virale sui social è la denuncia di Taylor (su TikTok @mannatee00) che con un il suo video ha raggiunto oltre 7 milioni di visualizzazioni. Un video che mostra lei e il fidanzato intenti a seguire il fattorino attraverso gli aggiornamenti in tempo reale sulla mappa di Uber Eats (app di consegne a domicilio) negli Stati Uniti.
“Guardate qua: il ragazzo che deve consegnarci l’ordine è a 84 minuti di distanza e sta camminando”, ha esordito Taylor. La coppia infatti vorrebbe annullare la cena per due motivi: ricevere il cibo ancora caldo ed evitare oltre un’ora e venti di camminata al povero lavoratore. A detta loro, però, non sarebbe così semplice: “Uber Eats ha detto che in caso di cancellazione dell’ordine bisogna pagare una multa. O lascio che il tipo continui a camminare per 85 minuti col cibo che, tra parentesi, ho ordinato un’ora fa, o devo pagare. Mi sembra assurdo”.
La soluzione, dopo minuti estenuanti con il servizio clienti, sembra essere raggiunta: “Per farla breve, non volevamo che il nostro Bruce si facesse tutta quella strada per portarci da mangiare”, ha esordito Taylor. “Lui si è beccato 20 alette e del mais, noi un rimborso. Il mondo è di nuovo in pace”. A Now Toronto, testata locale, Uber Eats Toronto ha così replicato: “I nostri lavoratori sono indipendenti, possono scegliere liberamente come completare le consegne: a piedi, in bicicletta o usando il loro veicolo. Ci sforziamo di portare la magica esperienza Uber Eats a tutti, indipendentemente da come viene consegnato il loro ordine, e miriamo a farlo ottenere entro un ragionevole lasso di tempo”. Non solo: la società, in una dichiarazione inviata via e-mail giovedì al portale online, ha continuato: “Le richieste di consegna di cibo sono abbinate alle persone di consegna più adatte a consegnare principalmente in base alla distanza e al tempo, tra gli altri fattori. Ai consumatori viene mostrato un ETA e l’ultimo orario di arrivo in tempo reale durante l’intero viaggio. Se un consumatore ritiene che il suo cibo non sia arrivato entro un tempo ragionevole, può contattare il supporto Uber”.
@mannatee00 So apparently, Uber walking is a thing #superbowl #playoff #ubereats #wingstop #hungry