È arrivata la nuova piattaforma “anti pezzotto“. Si chiama Piracy Shield, scudo anti pirateria, è attiva dal primo febbraio e non permetterà più la visione di contenuti in streaming, principalmente live, su siti pirata: verranno bloccatti entro 30 minuti dalla segnalazione. L’obiettivo, ovviamente, è contrastare un fenomeno che danneggia il business nel campo degli eventi sportivi. Ecco perché la piattaforma anti pezzotto realizza un desiderio della Lega Serie A, che l’ha donata all’Agcom. E infatti il vero banco di prova per lo scudo sarà la partita di cartello in programma domenica sera: Inter- Juventus.

Nel funzionamento della piattaforma ci sono numerosi attori coinvolti: i titolari dei diritti sportivi hanno il compito di denunciare la trasmissione pirata e i siti da bloccare, poi gli operatori della piattaforma genereranno un “alert” che verrà distribuito ai provider (operatori delle comunicazioni) che procederanno al blocco della trasmissione entro 30 minuti. Dunque l’utente che sta guardando da un sito illegale, verrà indirizzato verso una nuova pagina dove ci sarà scritto che ““il sito in oggetto è illecito ed è stato sottoposto a blocco da parte dell’autorità”. In questo caso è importante il tempo, dato che queste trasmissioni dalla durata di 90 minuti sono trasmesse da “pirati” che sono in grado di generare facilmente nuovi indirizzi.

La piattaforma, che riesce a bloccare i siti a livello di Ip, è stata creata da una startup milanese, la Sp Tech, una costola dello Studio Legale Previti, specializzata nella difesa del diritto d’autore. Sul funzionamento di Piracy Shield, ci sono, naturalmente dubbi, ostacoli e rischi, come l’onere dei titolari dei diritti di individuare in tempo reale i siti illegali. Occorrerà produrre una documentazione minuziosa dell’attività di monitoraggio, che sarà poi inviata all’Agcom. Attività che richiede tempo e competenze, oltre che tempo. Un dettaglio non secondario visto che una partita dura 90 minuti.

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