Domenica sera il riferimento farlocco dei “progressisti” italiani, Giuseppe Conte, è stato intervistato da Fabio Fazio. E fra le tante, poche, cose dette ritengo doveroso riascoltare e analizzare le sue frasi su Trump e la guerra in Ucraina. A domanda diretta del conduttore, Giuseppe Conte, riuscendo a contraddirsi in pochi secondi, non ha saputo e voluto dire chi sceglierebbe fra Biden e Trump. Ma ancora peggio ha detto che sulla guerra in Ucraina è più vicino a Trump e sulla vergognosa vicenda di Capitol Hill aspetta l’esito dei processi.
Insomma, non avevamo bisogno di queste ulteriori frasi per capire chi è, o meglio chi non è, Giuseppe Conte.

Ma non basta, alcuni giorni fa, sempre il grande riferimento italiano dei “progressisti” ha affermato che il suo governo con la Lega di Matteo Salvini fu tra i più rivoluzionari della storia. Ecco, se ci fossero ancora dubbi abbiamo ricordato la vera ideologia “politica” del prestanome del Movimento 5Stelle.

A questo punto una domanda nasce ancora più spontanea: come è possibile che la ditta del Pd lo abbia elevato a riferimento della sinistra italiana? Uno che è vicino a Trump, che definisce il suo governo con la Lega rivoluzionario, uno che sulla guerra in Ucraina tende quasi a giustificare Putin, uno che di riformista non ha nulla e che non si capisce mai chi realmente rappresenti. Ecco questo è l’alleato che la Segretaria del Pd ha scelto. Uno che di sinistra non ha nulla nemmeno la cravatta.

Ma la cosa più assurda è che per sdoganare questo personaggio e il Movimento 5Stelle si è compromessa una valida alternativa politica alla destra. Si è voluta costruire una fasulla alleanza che è un ossimoro politico. Un Partito come il Pd, nato con vocazione maggioritaria, nato per essere il fulcro del riformismo e nato soprattutto per creare una vera e credibile alternativa alla destra, oggi è relegato a scendiletto di un personaggio come Conte. Con il quale è impossibile poter pensare ad un reale governo nazionale.

La questione internazionale è fondamentale. Un partito che dovrebbe rappresentare l’alternativa alla Meloni non può stare con Trump e con tutto ciò che di negativo rappresenta. Stesso discorso sulla questione europea. Per questi motivi non si capisce realmente quali valori possano unire il Movimento 5Stelle all’attuale Pd. Ma soprattutto come possano gli elettori del Pd accettare ancora supinamente queste imposizioni.

Qualche segnale di risveglio nei territori sta già iniziando a percepirsi: in Sardegna, dove si vota per le Regionali il 25 febbraio, una buona parte del Pd ha preso le distanze con forza all’imposizione di una candidatura grillina. Renato Soru, fondatore del Pd, ha lasciato il Partito e ha creato e dato vita ad una coalizione Sarda formata per lo più da liste civiche e da amministratori del Pd. Tra questi il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu e l’ex deputata Romina Mura. Insomma, il vento della rivoluzione gentile è iniziato.

Non è più accettabile che il Pd sia a traino del Movimento 5Stelle. Non è più pensabile che per creare una valida e credibile alternativa si possa stare a perdere tempo e soprattutto a perdere la faccia con chi sostiene Trump. Per fare ciò bisogna iniziare dalla Sardegna. Il voto alle Regionali del 25 febbraio potrà segnare la vera svolta necessaria per la nascita di una alternativa alla destra e alla fasulla sinistra.

A queste elezioni la candidata grillina, che si nasconde dal suo reale ruolo all’interno del Movimento 5Stelle, farà naufragare il Pd. E da lì inizierà la resa dei conti necessaria e utile a creare una nuova fase politica. Per prima cosa il reale ascolto dei territori, i partiti dovranno prenderne atto. Cambierà tutto, perché la Coalizione Sarda di Renato Soru, metterà nuova linfa e passione ai tanti che prima non andavano a votare perché non si riconoscevano nelle contraddizioni delle finte coalizioni nazionali.

Come può un elettore di sinistra votare una grillina e quello che rappresenta? Per questo la scelta in Sardegna sarà semplice. Da una parte la destra che ha governato pessimamente e dall’altra la vera alternativa credibile, ossia Renato Soru.

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