Dopo un incendio, lunedì scorso, il Centro di permanenza per il rimpatrio di Milo (Trapani) è inagibile per il 90 percento. Da allora le 140 persone trattenute dormono all’addiaccio, accanto ai moduli che li ospitavano, a quanto risulta con poche coperte e senza materassi, esposti alle intemperie e con servizi igienici del tutto insufficienti. Quando mercoledì sera alcune decine di tunisini che, riporta l’Ansa, avrebbero dovuto lasciare il centro, hanno protestato accatastando e dando fuoco ad alcuni cartoni, si sono visti reprimere con gli idranti e, avrebbero riferito alcuni, con l’uso di lacrimogeni. Dalle autorità non trapela alcuna informazione rispetto ai fatti, né sulle condizioni delle persone trattenute, per lo più tunisini in attesa di rimpatrio, ma anche persone con ricorsi avviati o procedure d’asilo pendenti. Dopo le proteste, oltre alla polizia, sono intervenuti anche i vigili del fuoco.

Sono pochi quelli riusciti a mettersi in contatto con i rispettivi avvocati, l’unico modo in cui le informazioni sono uscite dal Cpr siciliano, già chiuso per inagibilità e riaperto nel 2021. Secondo il report 2023 del progetto In Limine dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), autorizzata a visitare il centro, “sono state riscontrate criticità nell’accesso tempestivo e sistematico all’informativa legale, nell’accesso alla protezione internazionale, nonché nell’accesso alla difesa”. Oltre alla violazione dei diritti ci sono poi le condizioni della struttura, dove tutto è di cemento, dai tavoli ai letti, con gli spazi divisi in moduli separati da reti metalliche e senza spazi sociali, mensa, e docce spesso senza acqua calda. Inoltre, il garante regionale per i detenuti, Santi Consolo, ha denunciato che la struttura ospita persone con evidenti disabilità mentali “alcune dovute a segni di gravi traumi al capo”. Persone che in nessun caso possono essere trattenute in una struttura simile.

Presenteremo subito – ha annunciato il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra – un’ interrogazione al ministro dell’Interno per sapere con precisione se le informazioni riportate dalla stampa corrispondano al vero e, in tal caso, quali iniziative intenda assumere per evitare il ripetersi di situazioni simili, al limite della decenza e della dignità delle persone”. La senatrice di AVS, Ilaria Cucchi, rilancia: “Quello che sta avvenendo a Milo è la dimostrazione che i Centri di permanenza per i migranti sono luoghi di privazione dei diritti fondamentali, lager dove non sono rispettati gli standard minimi, dove non c’è nessun rispetto per le persone trattenute e per i diritti fondamentali dei migranti. E’ necessario risolvere al più presto questa situazione e trovare soluzioni adeguate per chi è trattenuto a Milo. Ma, soprattutto, è ora che questi posti vengano chiusi definitivamente”.

Articolo Precedente

Cade dalla seggiovia sull’Alpe di Siusi: donna di 83 anni perde la vita dopo un volo di 7 metri

next
Articolo Successivo

Manifestazione pro Palestina, la circolare Pubblica sicurezza: “Autorizzate, ma rinviare a un altro giorno. Rischio di azioni lesive”

next