Le indagini sulla sparizione della piccola Kata, la bimba sparita da Firenze il 10 giugno 2023 quando aveva 5 anni, proseguono. Una delle ultime ipotesi è che la piccola possa essere stata presa per “vendetta” per un abuso sessuale subito da un’altra bambina. Katherine Alvarez, la madre di Kata, ieri , parlando alla trasmissione Ore 14 su Raidue ha detto che “tra le ipotesi da noi pensate fin dall’inizio, ce n’è una di cui ora sono più convinta” cioè “che qualcuno all’ex Astor abbia venduto mia figlia“. La donna sospetta che tra le decine di occupanti abusivi nell’hotel occupato in via Maragliano ci sarebbe qualcuno che ha compiuto o partecipato al sequestro per fare soldi.

“Certamente più persone che erano lì sanno cos’è successo. È sicuro che chi l’ha portata via sapeva i miei orari di lavoro. Potevano agire solo il sabato o la domenica”, racconta la madre di Kata. Il rapimento avvenne mentre lei era assente e mentre, ha ricordato, “mio fratello e mio cognato erano nelle loro stanze in quei minuti” ma “non è successo nulla dentro la mia famiglia”. “Non voglio più sentire che mia figlia è stata portata fuori senza vita. Continuo a pensare che sia ancora viva“. Katherine ha mostrato dei messaggi che avrebbe ricevuto due giorni dopo la scomparsa della figlia su Facebook ma che lei ha letto mesi dopo, a settembre.

Cosa c’era scritto? “Bene dice la legge della vita, tutto quello che si fa si paga – si legge -. Dio mi perdoni ma te lo meriti per aver distrutto una famiglia. Per esserti messa con un uomo che aveva moglie e figli. Non mi dà pena quello che stai passando. Il karma ci mette tempo però arriva e a te è arrivato. Piangi come un giorno ho pianto io”. La madre di Kata sostiene che le sarebbero stati mandati da una giovane con cui ebbe una lite violenta in una discoteca a Firenze l’autunno scorso. “Messaggi come questi mi hanno fatto pensare”, ha detto alludendo al rapimento della bambina. Le indagini di procura e carabinieri non si sono mai fermate e hanno scandagliato ogni ipotesi, maturata in un contesto senza riferimenti e di fatto fuori dal controllo delle autorità pubbliche. A settembre era emersa la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di 5 persone per sequestro di persona; erano stati ripresi mentre uscivano dall’ex Astor con borsoni e trolley. “Io ho detto tutto quello che sapevo agli inquirenti”, “ridatemi mia figlia, lasciatela andare”, fa un ultimo appello la madre di Kata.

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