Israele distrugge una struttura Onu nella Striscia di Gaza e provoca la reazione indignata degli Stati Uniti. Mercoledì in serata il portavoce dell’Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati, Adnan Abu Hasna, ha denunciato alla tv panaraba Al Jazeera il lancio di tre bombe all’interno del centro di formazione di Khan Younis, la città nel sud dell’enclave dove si sono rifugiati migliaia di civili del Nord, ora assediata dalle forze di Tel Aviv. “Un edificio è stato dato alle fiamme e ci sono molte vittime. Non siamo stati in grado di entrare e uscire dal complesso nelle ultime 48 ore perché i carri armati israeliani erano molto vicini”, ha riferito, descrivendo la situazione come “molto pericolosa” e affermando che non è stato dato alcun preavviso dell’attacco. “La gente urla, piange, chiede aiuto. Speriamo di non trovare così tante persone uccise e ferite”, ha detto ancora. Non è la prima volta che un sito dell’Onu nella Striscia viene colpito da Israele, ma, riferisce Abu Hasna, è “forse la prima volta che vediamo un incendio così grande”. Secondo una dichiarazione di un funzionario dell’Agenzia citata dal Guardian, le vittime dell’attacco sono 12: altre 75 persone sono rimaste ferite, di cui 15 in condizioni critiche.

L’episodio è stato condannato in breve tempo dagli Stati Uniti, che già in più occasioni avevano richiamato l’alleato israeliano al rispetto del diritto internazionale. “Deploriamo l’attacco di oggi al centro di formazione delle Nazioni unite a Khan Younis”, ha detto il vice-portavoce del Dipartimento di Stato (il “ministero degli Esteri” Usa) Vedant Patel, definendo l’incidente “terribilmente preoccupante” e ribadendo che le strutture dell’Onu devono restare “protette” anche in scenari di guerra. Poco dopo è arrivato anche il monito della Casa Bianca, tramite la portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Adrienne Watson: gli Usa sono “seriamente preoccupati per le notizie di attacchi che hanno colpito una struttura dell’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi, con conseguenti segnalazioni di incendi nell’edificio, in un quartiere nel sud di Gaza dove si sarebbero rifugiati più di trentamila palestinesi sfollati“, ha affermato lunedì in una dichiarazione ufficiale.

Washington, ha premesso Watson, sostiene “fermamente il diritto di Israele a difendersi, in conformità con il diritto internazionale umanitario, contro i terroristi di Hamas che si nascondono tra la popolazione civile e vogliono annientare lo Stato di Israele. Ma Israele mantiene la responsabilità di proteggere i civili, compreso il personale e i siti umanitari”, ha aggiunto. “Anche se non disponiamo ancora di tutti i dettagli su quanto accaduto e continueremo a cercare ulteriori informazioni sugli incidenti di oggi, la perdita di ogni vita innocente è una tragedia. Questo conflitto ha già provocato la morte e il ferimento devastanti di decine di migliaia di civili palestinesi, e piangiamo ogni singola vita civile che è andata perduta. È straziante vedere i bambini uccisi, feriti e resi orfani”, prosegue il testo.

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