Mentre i governi europei continuano a chiedere lo stop al conflitto e a condannare Netanyahu per il veto su colloqui che portino alla creazione di uno Stato palestinese, l’offensiva di Israele a Gaza non si ferma e si intensifica nel Sud. A destare preoccupazione è l’accerchiamento da parte delle Idf di due ospedali, il Nasser e l’al-Amal di Khan Younis: nei casi precedenti, manovre di questo tipo hanno portato ad attacchi e irruzioni che hanno provocato numerose vittime. Al-Jazeera riporta che in un edificio a fianco all’ospedale Nasser sono state uccise almeno 40 persone in un raid israeliano.

A darne notizia è la Mezzaluna Rossa Palestinese (Prcs) spiegando che le proprie ambulanze non sono in grado di raggiungere i feriti nella città del sud della Striscia di Gaza poiché le forze israeliane stanno “assediando” il loro centro ambulanze, “prendendo di mira chiunque tenti di spostarsi nell’area”. Hanno poi aggiunto che in mattinata carri armati di Tel Aviv si stavano avvicinando all’ospedale al-Amal e che avevano perso ogni contatto con la loro squadra nell’area a causa dell’offensiva di terra. La radio militare ha fatto sapere che l’esercito israeliano ha circondato l’ospedale Nasser e sta completando l’isolamento del centro della città, raggiungendo anche l’università al-Aqsa e arrivando così a un chilometro dall’area umanitaria di Moassi, in prossimità del mare, dove si trovano centinaia di migliaia di sfollati. Nell’operazione, sostiene al-Jazeera, almeno 40 persone sono state uccise: i corpi delle vittime sono stati trasferiti nel complesso medico. In un video pubblicato dalla rivista Meem Magazine si vedono persone che scavano delle fosse all’interno del complesso di Nasser a causa del gran numero di morti nella zona dell’ospedale. Secondo quanto ha affermato la televisione pubblica israeliana Kan, l’ospedale Nasser è stato usato da Hamas per fini militari. L’emittente ha citato informazioni di intelligence secondo le quali in passato vi sarebbero stati custoditi decine di ostaggi. Di recente, ha aggiunto Kan, dall’edificio dell’ospedale è stato aperto il fuoco verso militari israeliani.

Manovre che fanno parte dell’aumento della pressione dell’esercito sulla parte meridionale della Striscia, dove credono che si nasconda la maggior parte dei leader di Hamas ancora presenti nell’enclave palestinese. La conferma arriva proprio dall’esercito di Tel Aviv: l’operazione militare a Khan Yunis durerà altri giorni. “La scorsa notte – ha fatto sapere l’esercito, citato dai media – l’Idf ha lanciato un vasto attacco contro il centro principale della Brigata Khan Yunis di Hamas. Le forze stanno ora circondando il campo profughi sul posto e stanno cominciando ad avanzare al suo interno verso obiettivi di Hamas, comprese le basi militari. Un esteso raid dell’Aeronautica Militare ha preceduto l’inizio dell’attacco. A differenza della situazione nel nord della Striscia – ha aggiunto l’Idf – nella zona dei combattimenti utilizzata da Hamas c’è una popolazione relativamente numerosa“. La notte scorsa, riservisti della Brigata israeliana Yiftah hanno ucciso i membri di una cellula di Hamas che si stavano avvicinando ai militari in un’area situata nella parte centrale della Striscia di Gaza.

Sul fronte nord, al confine tra Israele e Libano, Hezbollah sostiene invece di aver colpito militari israeliani che si preparavano a condurre un’operazione all’interno del Paese dei Cedri. “A sostegno del tenace popolo palestinese nella Striscia di Gaza e a sostegno della sua coraggiosa resistenza, ieri sera abbiamo preso di mira con armi missilistiche una forza israeliana nelle vicinanze della caserma Zarit che si stava preparando a effettuare un’aggressione all’interno del territorio libanese, provocando vittime accertate tra le sue fila”, si legge in una nota del partito armato libanese.

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