di Marco Bertolini

Cosa abbiamo fatto di così tanto male per meritarci Stefano Bandecchi? O meglio, cosa hanno fatto di male i ternani per averlo come loro sindaco? Nulla si dirà e anzi, in tanti rivendicheranno con orgoglio di essere rappresentati finalmente da un politico che dice pane al pane e vino al vino. Peccato che non ci si renda conto della infinita tristezza che dovrebbe tutti affratellarci nel vedere un’istituzione come quella che rappresenta e un luogo come il Consiglio Comunale trattato come una bettola qualsiasi o una rimpatriata ad alto tasso alcolico tra vecchi amici.

Ho avuto l’onore e l’onere di fare il consigliere comunale di opposizione in un piccolo comune e ho vissuto la cosa con una certa riverenza. Mi domandavo se come ero vestito fosse consono al luogo, pesavo le parole pronunciate sapendo che potevano avere un loro senso, cercando di esprimermi al meglio. Mai avrei voluto sproloquiare “rutti” usciti dalle profondità più recondite della mia anima animalesca. E quando, per la foga della discussione politica, mi è scappata qualche parola di troppo, me ne sono sempre amaramente pentito una volta riacquistata la calma e la lucidità, mai le avrei rivendicate con orgoglio.

Qui siamo invece di fronte ad un uomo maturo, un sindaco e un imprenditore che consapevolmente vuol farci vedere quanto è figo presentarsi trasandato, con i pugni sul tavolo, sproloquiando frasi che ormai non fanno neanche più scandalo, tanto per far capire a tutt’Italia che lui è un uomo vero, con i coglioni e che del politicamente corretto se ne frega, come avrebbe detto qualcuno più famoso di lui e di cui ricorre quest’anno il triste centenario della presa di potere.

Ho potuto ascoltare il suo alto discorso politico, immagino rimasto pure agli atti e verbalizzato, dal profilo TikTok del Corriere, che ha voluto “bippare” le parole che evidentemente sono state ritenute troppo crude, sbagliando a mio parere. Bandecchi ha premesso che rivendicava con orgoglio quanto stava per dire ed è quindi giusto che si sappia tutti, senza ipocrisie, che lui guarda il culo delle donne e se ci riesce se le tromba pure. Perché lui è un uomo vero e ci mancava aggiungesse che “ha pure da puzzà”, mentre tutti gli altri sono come minimo solo degli smidollati, per non dire di peggio.

La vita e la storia sono ruote che girano, quindi portiamo pazienza e arriveremo di certo a ricordare con amarezza questa stagione politica in cui persone impresentabili e senza un briciolo di dignità e vergogna spadroneggiano dai banchi delle maggioranze italiane. E, forse, potremo darci una risposta credibile sul come abbiamo permesso che tutto questo accadesse.

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