Musica

Lo sfogo di Eugenio Finardi: “A San Siro troppi concerti estivi, non si può andare avanti così. Da residente mi ribello, il quartiere è prigioniero del degrado”

Il cantautore milanese, celebre tra gli anni settanta e ottanta per perle come Musica Ribelle è davvero disperato tanto da rivolgersi, dalle colonne de Il Giorno, al sindaco meneghino, Giuseppe Sala

di F. Q.

Extraterrestre portali via! Troppi concerti a San Siro e dintorni, il quartiere è inadatto e mi scoppiano i timpani. Eugenio Finardi non ce la fa più. Il cantautore milanese, celebre tra gli anni settanta e ottanta per perle come Musica Ribelle è davvero disperato tanto da rivolgersi, dalle colonne de Il Giorno, al sindaco meneghino, Giuseppe Sala. “Nell’area di San Siro ci sono troppi concerti estivi, non si può andare avanti così. All’ippodromo La Maura gli eventi musicali dovrebbero essere proprio vietati perché la struttura e l’area circostante non è adatta ad accogliere migliaia di persone. Sa cosa spero, a questo punto: che Milan e Inter costruiscano i loro stadi veramente a San Donato Milanese e a Rozzano”.

Finardi non usa troppi giri di parole e se la prende pure con Vasco Rossi che per l’estate 2024 ha previsto ben sette date a San Siro. “Che non suoni più alla Maura, come ha fatto nel 2022 creando il caos nel quartiere, e che faccia qualche data in meno al Meazza”. Finardi parla di estate infernale: un concerto al giorno e anche due in contemporanea, uno all’Ippodromo di San Siro e l’altro alla Maura. “Ridicolo. La Maura è un posto orrendo per i maxi-concerti. Gli eventi che attirano decine di migliaia di persone si devono fare fuori città. Durante i concerti alla Maura, la scorsa estate, la mia casa tremava e ora ho le crepe sui muri. La gente saltava e queste sono le conseguenze per chi abita lì vicino”.

Finardi si sente prigioniero di orde di zombie “venuti qui a vedere artisti di dubbio valore, per non dire di peggio” che gli “pisciano davanti a casa” e che non gli permette nemmeno di parcheggiare l’auto o di raggiungere il suo studio al Trenno. “Io sono contrario agli show da 100mila spettatori, che non vedono niente e sentono male. C’è solo la voglia di intrupparsi, tipo adunate di Norimberga, mi fanno un po’ paura eventi del genere. Il concerto di Travis Scott il 30 giugno del 2023 alla Maura è stato persino pericoloso”. Finardi spiega che era proprio il musicista durante il concerto a dirigere le orde di spettatori avanti e indietro o saltando creando “l’effetto terremoto nel quartiere”. “Secondo me la dimensione giusta per i concerti sono i teatri – 2mila persone al Lirico – o per i grandi eventi rock il Forum di Assago da 10mila persone. Oltre quelle cifre non è più un concerto, è un’adunata sediziosa. Sono andato per sbaglio a vedere i Coldplay allo stadio di San Siro l’anno scorso e l’ho trovato un evento orrendo”, ha concluso.

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