Come si può sensibilizzare un numero sempre più ampio di persone sulle tematiche della diversità, dell’equità e dell’inclusione? È da questa domanda che nasce il podcast “HAVE A NICE DEI. Diversity, Equity and Inclusion, molto più che belle parole”. Un racconto corale che vede uniti 27 rappresentanti del mondo delle istituzioni, importanti brand nazionali e atleti, artisti, attivisti, scrittori e content creator. Il progetto è stato realizzato da Schwa e Brandstories grazie a un’idea di Helen Nonini – Founder & CEO di Schwa – ed è sostenuto da Coface, Fastweb, Generali, JAKALA e Valore D, con il Patrocinio del Comune di Milano. La voce narrante è di Luca Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli che da anni svolge attività di volontariato in Italia e nel mondo. Trapanese ha fondato l’associazione A ruota libera e realizzato numerosi progetti legati alla disabilità, sensibilità dimostrata con coerenza anche a livello personale: Luca è infatti anche genitore affidatario e poi adottivo di Alba, una bambina con la sindrome di Down.

Il podcast è suddiviso in 4 episodi a cui corrispondono altrettante tematiche: “Gender come noi”, “Oltre le Barriere”, “Generazione Adesso” e “Pensieri Stupendi”. Il fil rouge è raccontare in modo semplice principi e valori dell’inclusività, offrendo esempi virtuosi che confermano che anche l’Italia potrà diventare un Paese sempre più accessibile, allineandosi agli standard internazionali. In ciascun episodio, infatti, Trapanese esplora questi temi in modo spontaneo ed efficace, permettendo agli ascoltatori di qualunque età di scoprire nuove prospettive ma anche i limiti dell’attuale sistema di diritto italiano. Nel primo episodio, ad esempio, a emergere è un dato importante: nella classifica sull’ampiezza del divario di genere in tutto il mondo (WEF), l’Italia si posiziona solo 63°. Nella ricerca compiuta da ILGA-Europe, inoltre, l’Italia è al 33° posto su 49 Paesi esaminati in materia di diritti umani delle persone LGBTQIA+. Come scalare queste due classifiche? Quali sono le azioni concrete da mettere in atto?

Nel secondo episodio, invece, realizzato con Generali, spicca un altro importante studio: in Italia, secondo i dati ISTAT del 2019, il 5,2% della popolazione (pari a 3,15 milioni di persone) ha una forma di disabilità. Analizzando la fascia d’età compresa tra i 15 e i 64 anni, di queste persone, solo il 32,2% è occupato. L’episodio esplora quindi le pratiche per l’inclusione delle diverse forme di disabilità, con l’obiettivo di superare gli stereotipi e creare consapevolezza sul tema. Tra gli ospiti anche le atlete della Bebe Vio Academy e Francesco Cannadoro, caregiver e papà di Tommi, un bimbo di quasi 10 anni con un’importante disabilità degenerativa, che racconta la propria quotidianità sulla pagina social “Diario di un padre fortunato”.

Gli ultimi due episodi affrontano rispettivamente il tema dell’età e quello della salute mentale. In un Paese che invecchia, l’interazione fra le diverse generazioni diventa infatti un tema sempre più centrale. Il terzo episodio quindi, realizzato con Fastweb, affronta il tema della presunta incompatibilità tra giovani e adulti, con l’idea di fondo che il confronto intergenerazionale possa essere invece estremamente arricchente. Ospite sarà Licia Fertz, volto noto dei social di 93 anni, che ha posato nuda sulla copertina di Rolling Stone ed è stata da poco nominata dalla BBC tra le 100 donne più influenti al mondo. A farle da contraltare sarà Gaia Romani che, a solo 25 anni, è diventata assessora ai Servizi civici e generali del Comune di Milano. In “Pensieri stupendi”, realizzato con Jakala, si esplora, infine, l’intrinseco rapporto tra inclusione e salute mentale, concentrandosi sull’importanza della sicurezza psicologica: uno strumento indispensabile, per creare relazioni di fiducia, soprattutto all’interno dell’ambiente lavorativo. L’episodio approfondisce il significato del minority stress, prova a indagare le ragioni per le quali, a volte, indossiamo delle “maschere” in ufficio e quali azioni le aziende possono attivare per favorire un ambiente che non sia tossico. Tra le voci dell’episodio, quella di Mattia Villardita, il famoso “Spiderman in corsia” che dal 2018 visita i reparti pediatrici della Liguria. Intervengono inoltre Lamberto Bertolè, Assessore al Welfare e alla Salute del Comune di Milano, e Luca Mazzucchelli, psicologo divulgatore e imprenditore di MIND Center.

Il podcast si trova su Spotify, ed è una vera e propria sfida al futuro del mondo e alle nuove (e vecchie) generazioni. Un orizzonte in cui comprendere che una reale inclusione può davvero creare le basi di una nuova società. E se il 15% della popolazione italiana, oggi, ritiene che la propria azienda non stia valorizzando le minoranze, se solo il 33% della popolazione crede che l’equità sia stata pienamente raggiunta, e se appena il 49% ritiene di essere informato sugli impellenti temi della DE&I, allora ascoltare questo progetto forse può davvero fare la differenza e aiutarci tutti nel mettere in discussione le troppe discriminazioni ancora esistenti.

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