Il calciatore francese Karim Benzema ha denunciato per diffamazione Gérald Darmanin, il ministro dell’Interno francese che lo scorso ottobre aveva insinuato che il calciatore aveva un legame con i Fratelli musulmani, il gruppo islamico considerato un’organizzazione terroristica da diversi Paesi, tra cui la Francia. L’attaccante aveva negato con forza tutte le accuse e ora si dice vittima di una strumentalizzazione politica. Hugues Vigier, l’avvocato del calciatore, ha sottoposto un dossier di 92 pagine alla Corte di Giustizia della Repubblica, l’organo che giudica i membri del governo.

Il ministro francese in un’intervista televisiva del 16 ottobre aveva detto: “Il signor Karim Benzema ha legami noti con i Fratelli musulmani”. L’accusa era arrivata il giorno dopo l’attentato di Bruxelles rivendicato dall’Isis, poco più di una settimana dopo lo scoppio della guerra in Israele e dopo che il calciatore aveva pubblicato un post sul suo profilo X dove comunicava la sua solidarietà per il popolo palestinese, “preghiere per gli abitanti di Gaza”, vittime di “bombardamenti ingiusti che non risparmiano né donne né bambini”.

Benzema, nato in Francia in una famiglia di origine algerina, ha sempre avuto un rapporto tormentato con le autorità calcistiche e politiche: è stato accusato di non rispettare l’inno nazionale e la Repubblica e, a sua volta il calciatore, aveva accusato il ct della Nazionale Didier Deschamps di avere ubbidito alla parte razzista del Paese, non convocandolo in Nazionale.

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