di Dante Nicola Faraoni

La Commissione Ue, tramite l’Ai Act che sarà operativo non prima del 2026, mira a creare un’Intelligenza Artificiale (AI) affidabile con le persone al primo posto. La Ue ha ben chiaro che i sistemi di AI potrebbero essere utilizzati per limitare la libertà di espressione o di riunione, o per interferire con le elezioni con rischi reali per la democrazia e lo Stato di diritto. Tutto ciò si scontra con il fatto che le elezioni europee saranno fra qualche mese e a riguardo non esiste nessun regolamento in grado di tutelare i cittadini.

Il sistema radiotelevisivo italiano ha una certa regolamentazione, con l’esistenza di una supposta par condicio almeno durante il periodo elettorale; ma sui social media non esiste nessuna regolamentazione. Questo settore della comunicazione ha ora il ruolo primario nella costruzione del consenso politico e sulla formazione dell’opinione pubblica. Dal successo del Movimento 5 Stelle in poi, molti leader – tra i quali Trump, Biden, Giorgia Meloni e in ultimo Javier Milei – devono il loro successo a colossi come Facebook, Instagram, Tik Tok, X e altri. Con i loro monopoli manipolano in senso univoco, per finalità esclusivamente di lucro, milioni, miliardi di persone. Un potere senza limiti, in mano a poche multinazionali che attraverso un sofisticato sistema di Intelligenza Artificiale (AI) condizionano a fin di lucro la vita culturale, sociale, educativa, economica e politica di comunità, Stati, continenti. Un potere a cui non sono dati limiti di lucro, in grado di decidere le sorti politiche di chiunque e censurare chi e quando vogliono. Tu paghi il post e loro ti permettono di condizionare senza nessuna regola le elezioni politiche in ogni parte del mondo.

Di quale democrazia si può parlare se non sappiamo nulla su chi, con quali e quanti investimenti siano state programmate le vittorie elettorali sopra citate? Ipotizziamo che Elon Musk, patron di X, amico della Presidente del Consiglio e di Fratelli d’Italia, voglia per simpatia, anonimamente dagli Usa, contribuire alla loro elezione in Europa. Chiede ai suoi di indirizzare le AI sfruttando i dati a vantaggio della suoi simpatici amici, chi può impedirglielo? Dopotutto non è quello che le AI fanno quotidianamente per trarne vantaggio economico? Per queste macchine vendere una salsiccia o la politica sono la stessa cosa. Il partito di Renzi si presenterà alle Europee: ipotizziamo che il Principe dell’Arabia Saudita, Bin Salman, viste le sue simpatie per il politico italico, voglia regalare qualche milione chiedendo a Instagram e Facebook un servizio a pagamento in maniera che le AI possano lavorare per consegnare il regalo. Fa il pagamento da Londra, chi può impedirlo? E se qualche oligarca russo amico di Salvini volesse fare la stessa cosa?

Mentre tu, povero elettore solo e abbandonato, ti troverai milioni di volte la faccia di questi e altri politici sul web o sul telefonino e dovrai scegliere tra chi è il più onesto. In quanti saranno in grado di esercitare la propria coscienza politica? Ma anche i partiti italiani, o degli altri Stati Ue che vogliono “investire onestamente” sui social media, quanti soldi dovranno scucire alle multinazionali per arrivare alle cifre a cui possono ambire coloro che hanno amici in giro per il mondo? Oppure per par condicio anche gli altri partiti si troveranno degli sponsor extra Ue? Sempre con la mentalità che oggi per fare la cosa giusta devi sospettare di tutto e di tutti, con quanti Marc Tarabella, Andrea Cozzolino o Eva Kaili il nuovo Parlamento Europeo si ritroverà?

E’ questo il pluralismo democratico che i governi, la politica e la Ue ricercano? Le istituzioni devono liberare l’Europa dal fascismo economico in cui versa, garantendo il pluralismo culturale e politico, impedendo monopoli privati o pubblici in materia di informazione e commercio. La politica e la democrazia non possono essere trattate come merce di scambio: vanno create subito, prima delle elezioni, regole specifiche.

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