Edoardo Camurri mi ha intervistato due o tre volte. Ma io ho visto sempre i suoi programmi.

Non scrivo mai ai giornalisti, ho perso l’antico vizio. Solo a tre o quattro, che per qualche ragione sento in relazione più degli altri. Scrivo loro dunque solo per ragioni autentiche, non per altro. Una è nota giornalista di La7, a cui mando i miei commenti da comunicatore; un altro è un direttore di news tv, per segnalargli cose che potevano essergli utili; poi capita di scrivere a Peter Gomez, ma qui si capisce più facilmente il perché.

A Edoardo Camurri invece ho sempre mandato messaggi, periodicamente, per complimentarmi con lui, per il solo gusto sincero di dirgli “bravo”. Era rimasto tra gli ultimi a fare cultura “alta”. Cioè invitava in studio, su Rai Storia, studiosi, ricercatori, intellettuali, senza gravarli dei due mali giornalistici dell’epoca: il poco tempo e la semplificazione. Nel suo programma nessuno interrompeva l’intervistato, che era libero di srotolare il suo pensiero, e non c’era la mannaia dei pochi secondi che ormai dura ogni inutile intervista televisiva. Il suo Alla Scoperta del Ramo d’Oro, programma di gran pregio, da cui imparavo sempre cose nuove, era di gran lunga il miglior programma culturale della televisione italiana.

Ebbene, apprendo adesso, tre minuti fa, che vogliono chiudere questo programma. Cancellarlo.
Evidentemente, in questo mondo di ignoranti-al-potere si ritiene che l’unico programma che tirava-verso-l’alto il telespettatore (invece che spingerlo giù, come si suole fare quasi dovunque) andava eliminato. Non serviva. Anzi, forse era dannoso perfino.

C’è una petizione, andate sulla pagina Facebook di Edoardo, la trovate lì. Firmatela, a scatola chiusa, fidatevi di me anche se non conoscete lui. Temo che sia inutile, ma fatelo lo stesso… Ci sono momenti in cui le cose vanno fatte e basta, senza pensare troppo. Ora è quel momento.

Togliere di mezzo Camurri, comunque, è una mossa chiara. Invece che proteggere, accudire, sostenere i pochi che hanno ancora a cuore la cultura, si tenta di eliminarli professionalmente. Dobbiamo opporci a tutto questo. Dobbiamo imparare da Camurri come si fa a fare bene quel lavoro, e farlo noi, ogni giorno, dovunque. Quando un muro viene colpito, crolla… ma restano i mattoni sbrecciati, i calcinacci, e allora senza indugio bisogna piegarsi, ognuno di noi deve farlo, dobbiamo piegarci e raccoglierli, e ricostruire. Subito. (Cioè tirarli a chi ha abbattuto il muro: Intifada culturale. Ricostruire dove qualcuno vuole distruggere è proprio come prendere macerie e tirarle a chi ha colpito il muro).

Forza Edoardo.

Qui l’appello: https://www.change.org/p/non-cancellate-il-programma-alla-scoperta-del-ramo-d-oro

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