A quasi due anni dall’inizio della guerra, scatenata dall’invasione della Russia in Ucraina, i due presidenti si confrontano nuovamente a distanza. Volodymyr Zelensky ha promesso, nel suo discorso di fine anno, di “devastare” le forze russe, “l’anno prossimo, il nemico subirà le devastazioni della nostra produzione interna”, ha detto aggiungendo che l’Ucraina avrà un milione di droni nel suo arsenale. Il messaggio del presidente ucraino è arrivato meno di 72 ore dopo il lancio di una raffica di missili e droni contro le città ucraine, uccidendo 50 persone (di cui 27 a Kiev) in uno dei più grandi attacchi aerei dall’inizio della guerra.

L’Ucraina non avrà solo “un milione” di droni aggiuntivi nel suo arsenale l’anno prossimo ma anche aerei da combattimento F-16 forniti dai suoi partner occidentali. “I nostri piloti stanno già padroneggiando gli F-16 e li vedremo sicuramente nei nostri cieli in modo che i nostri nemici possano certamente vedere qual è la nostra vera ira”. Zelensky ha esortato i suoi alleati occidentali a mantenere il sostegno nonostante i crescenti segnali di stanchezza per il conflitto. “Gli ucraini sono più forti di qualsiasi intrigo, di qualsiasi tentativo di diminuire la solidarietà globale, di minare la coalizione dei nostri alleati”, ha detto il presidente nel suo messaggio.

Dall’ospedale militare Vishnevskij dove era in visita Vladimir Putin ha risposto: “Kiev vuole intimidire e creare incertezza con attacchi terroristici come a Belgorod, è un attacco mirato contro la popolazione civile, nessun crimine contro i civili resterà impunito, questa è una certezza”. Il presidente russo non solo promette vendetta ma rilancia annunciando che gli attacchi si intensificheranno e che il nemico viene spazzato via. : “Il nemico sta lentamente implodendo. L’Ucraina sta finendo le attrezzature militari e noi ne aumenteremo la produzione”. “La Russia vuole porre fine al conflitto ucraino il prima possibile, ma alle sue condizioni” ha poi aggiunto Putin.

Intanto il sindaco di Leopoli Andriy Sadovoy ha reso noto che l’incendio scoppiato in seguito alla caduta di rottami di droni lanciati dall’esercito russo ha provocato la completa distruzione del museo di Storia della città ucraina. “Simbolico e cinico. Una guerra contro la nostra storia”, ha scritto su Telegram Sadovoy.

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