Le mail sono arrivate quando a Capodanno mancavano appena due ore, nel pieno dei festeggiamenti della notte di San Silvestro. Così l’amministrazione della società editrice Com.e ha comunicato a 17 giornalisti della sede di Roma dell’agenzia Dire la sospensione dal lavoro con effetto immediato e senza retribuzione. Una comunicazione che arriva ad appena tre giorni di distanza dalle lettere di licenziamento per altri 14 giornalisti nell’ambito di una procedura avviata a settembre e contestata dalla redazione.

“Dopo i 14 licenziamenti immotivati e illegittimi, di cui il Cdr e l’assemblea dei redattori della Dire continuano a chiedere il ritiro immediato, nella notte del 31 dicembre, alle ore 22, l’amministrazione della società editrice Com.e ha comunicato tramite mail a 17 giornalisti della sede di Roma la sospensione dal lavoro con effetto immediato e senza retribuzione. Un atto gravissimo e senza alcun precedente e fondamento giuridico, oltre che assurdo per tempi e modi”, si legge in una nota dell’assemblea dei redattori, che definisce il provvedimento “un atto incomprensibile e anche dannoso per l’intera azienda”.

“È giusto ricordare che due giorni fa il governo ha sospeso in modo improvviso e dirompente i fondi del Dipartimento per l’Editoria facendo seguito al fermo giudiziario amministrativo disposto dal ministero dell’Istruzione e del Merito nei confronti della Com.e, in riferimento alla vicenda giudiziaria che investe la precedente proprietà”, prosegue la nota. Il 29 dicembre infatti il ministero ha disposto un fermo amministrativo per un importo ingente in relazione ai pagamenti effettuati alla Com.e. Quei pagamenti sono oggetto di un procedimento penale, probabilmente quello che vede coinvolta Giovanna Boda, ex capo dipartimento del ministero, e l’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco, ex editore della Com.e.

“Alla luce di quanto accaduto tutto il corpo redazionale dell’agenzia Dire chiede di mantenere alta l’attenzione su ciò che sta accadendo all’Agenzia, e alla politica tutta di mettere in atto tutto quanto possa contribuire alla salvaguardia dei livelli occupazionali e della storia dell’Agenzia stessa. Non possono essere i lavoratori della Dire a pagare gli errori delle proprietà che si sono succedute negli ultimi anni”, prosegue la nota della redazione. “I giornalisti sospesi saranno nei prossimi giorni regolarmente al loro posto di lavoro come è giusto che sia. L’assemblea, infine, conferma le due giornate di sciopero indette per il 4 e l’8 gennaio affinché la proprietà ritiri tutti i licenziamenti”, concludono i giornalisti, che hanno ricevuto anche la “piena solidarietà” dei grafici dell’agenzia Dire.

Articolo Precedente

Angelucci e la trattativa per l’Agi, il Cdr: “Redazione pronta alla mobilitazione”. Fnsi: “Servono leggi su conflitti di interessi”

next
Articolo Successivo

Il deputato Costa difende la sua norma-bavaglio per i cronisti. E lo ritwittano Crosetto e Renzi

next