La trattiva di Antonio Angelucci, editore di giornali di destra, per acquisire l’Agenzia Italia (Agi), come rivelato dal FattoQuotidiano, ha innescato la reazione del comitato di redazione della testata di proprietà dell’Eni e del centro sinistra. Il Cdr dell’Agi “chiede all’azienda un incontro urgente in merito alle indiscrezioni su una trattativa per la vendita dell’agenzia rilanciate oggi da due quotidiani. La redazione, pronta a una mobilitazione adeguata, è fortemente preoccupata dalla prospettiva di un eventuale cambio di proprietà, oltretutto alla vigilia di un passaggio importante come la trattativa che si prospetta su eventuali pensionamenti anticipati e nuove assunzioni tra i precari di lungo corso. Negli anni l’Eni – continua la nota – si è dimostrato editore capace di salvaguardare i livelli occupazionali e di garantire sempre l’autonomia e l’indipendenza dei giornalisti, tutti elementi che sarebbero fortemente a rischio nello scenario prospettato”.

“In Italia servono leggi su conflitti di interessi e limiti antitrust, non leggi che imbavagliano l’informazione. Dopo le ultime notizie pubblicate dal Fatto sulle mire del parlamentare leghista Angelucci su Agi, Radio Capital e addirittura Repubblica, è chiaro che – scrive la Fnsi in un comunicato – non è più rinviabile una normativa seria in questa direzione. Per di più, nel caso dell’Agi con una inedita vendita da ministro azionista a parlamentare dello stesso partito – prosegue la Fnsi -. Angelucci, re delle cliniche private, è già proprietario di Tempo, Libero e il Giornale. Qui non si tratta di mettere limiti alla imprenditoria privata, ma di segnalare un evidente conflitto di interessi che in altri Paesi europei non solo sarebbe proibito, ma farebbe suonare più di un campanello di allarme per la democrazia. Esattamente come dovrebbe accadere in Italia”.

Anche la politica mostra preoccupazione. “Non è più rinviabile una legge sui conflitti d’interesse. Le notizie, apparse sul Fatto Quotidiano di oggi, di una trattativa del Re delle cliniche del Lazio, Antonio Angelucci, parlamentare di destra ed editore della stampa di destra di voler acquisire anche l’Agi, l’agenzia di stampa dell’Eni è – dichiara Sandro Ruotolo, responsabile informazione del Partito Democratico – un ulteriore campanello d’allarme sul controllo dell’informazione da parte del governo Meloni. Oggi Angelucci è un deputato della Lega e l’Eni è la società il cui principale azionista è il ministero dell’Economia, che tratta la vendita di un importantissimo ramo d’azienda con un parlamentare dello stesso partito del ministro Giorgetti. L’Agi è la seconda agenzia di stampa italiana che, in quanto fonte primaria deve essere indipendente, che diventerebbe parte di una parte politica. È un ulteriore attacco alla libertà e all’indipendenza dell’informazione nel nostro Paese”.

Anche Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, commenta: “Se le notizie di stampa apparse sui quotidiani questa mattina circa il futuro dell’AGI fossero confermate non potremmo che essere preoccupati. A nome mio, e del gruppo che presiedo, esprimo la mia solidarietà ai lavoratori dell’agenzia che rappresenta una fonte di informazione preziosa nel panorama editoriale italiano”. Preoccupazione anche di Alleanza Verdi. “Siamo preoccupati. Ci auguriamo si tratti davvero solo di un rumor, che non ci sia alcuna trattativa in corso da parte di Eni per cedere l’agenzia di stampa Agi ad Antonio Angelucci, il re delle cliniche private del Lazio, parlamentare e noto editore della stampa di destra: Il Giornale, Libero e Il Tempo. In caso contrario – dichiara il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama – sarebbe gravissimo. Un network mediatico enorme e una concentrazione inaccettabile. Un attacco alla libertà di stampa. La destra al governo sta già agendo su più fronti per limitare la libertà, l’indipendenza e la funzione di qualsiasi potere di controllo così da poter governare indisturbata. E se dovesse andare in porto l’operazione condotta da Angelucci sull’agenzia di stampa Agi a rischio la stessa indipendenza dell’informazione“.

“In questo fine del 2023 non bastava il dramma occupazionale e i rischi per l’autonomia dei giornalisti dell’Agenzia Dire, ora appare all’orizzonte pure il rischio di vendita dell’agenzia di stampa dell’Eni al gruppo editoriale del deputato della Lega Angelucci – afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra – Una prospettiva che getta giustamente – prosegue il leader di Si – allarme e preoccupazione: l’agenzia Agi ha sempre mantenuto dalla sua fondazione autonomia e indipendenza, facendo del lavoro di qualità dei proprio giornalisti una caratteristica significativa. E conosciamo pure i metodi del gruppo Angelucci e la sua linea editoriale. L’Eni, peraltro in floridissime condizioni economiche come sanno bene tutti gli italiani, faccia subito chiarezza – conclude Fratoianni – e impedisca operazioni di basso livello. L’informazione è un bene delicato e prezioso della nostra democrazia ed è interesse di tutti tutelarlo“.

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