Il deputato di Azione Enrico Costa è intervenuto su “il Foglio” per difendere, in 10 punti, la norma-bavaglio per i cronisti che porta il suo nome. E subito, in segno di sostegno, il tweet con cui rilanciava l’articolo a sua firma è stato postato sia dal ministro della Difesa Guido Crosetto che dal leader di Italia viva Matteo Renzi. A sottolinearlo è stato, segnala l’agenzia Ansa, lo stesso parlamentare che dice di essere “favorevolmente sorpreso” per la ripresa del suo articolo sui social da parte dei due politici.

Poco prima di Natale infatti, la maggioranza (insieme ad Azione e Italia viva) ha votato l’emendamento Costa che vieta ai giornalisti la pubblicazione delle ordinanze cautelari. Sia per estratto che integrali. Un divieto che va a colpire il diritto dei cittadini di essere informati e che, come segnalato dalla docente Marina Castellaneta a ilfattoquotidiano.it, “con la presunzione d’innocenza non c’entra niente” e rischia di “violare una serie di regole di diritto internaizionale”. Per questo il Fatto quotidiano ha deciso di fare obiezione di coscienza. Ma nonostante le proteste dei cronisti e delle croniste, Costa oggi interviene e difende senza tentennamenti la sua norma, fino a dire che “si capovolge radicalmente la realtà”. “Hanno tirato in ballo la dittatura, il Medioevo, la Cina. Avere contro, con attacchi durissimi, categorie che messe insieme hanno una forza dirompente, non è facile”. E, sostiene su il Foglio, “vado avanti convinto di essere nel giusto“.

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