“Se ci sono elementi per cui il ministro deve riferire, verrà lui. Come ha fatto Crosetto e tutti i ministri interpellati”. Così il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, ha commentato la richiesta delle opposizioni a Matteo Salvini di riferire in Parlamento sullo scandalo Anas. “Il problema risiede nel fatto che da un segmento di un provvedimento cautelare si estrae come verità rivelata quello che c’è in una intercettazione, questo è il motivo per cui su questi provvedimenti bisogna andare con i piedi di piombo e non immediatamente assumerli come verità accertate – spiega l’esponente di Forza Italia, che aggiunge – siccome la questione è politica per cui se il ministro deve riferire alla Camera su faccende che riguardano l’Anas, come stanno emergendo, come succede per altri ministri, verrà e riferirà sui profili che riguardano il suo ministero”. Deputati leghisti disponibili a parlare se ne trovano pochi. Stefano Candiani, entrando a Montecitorio, spiega la contrarietà all’informativa chiesta dalle opposizioni perché riguarda “cose che magari sono accadute a qualcun altro e altri governi. Poi se l’opposizione vuol fare polemica lo può fare su tutto, anche sulle cose più inutili”. Emerge una questione politica? “Questo lo lasciamo alla magistratura, la politica fa la politica” afferma il sottosegretario al ministero dell’Interno Wanda Ferro. “Bisogna credere in una magistratura giusta, i tempi diranno cosa è avvenuto e se è avvenuto qualcosa – aggiunge l’esponente di governo in quota Fratelli d’Italia – la politica non deve delegare alla magistratura, la politica deve fare la politica – ripete Ferro – poi sulla trasparenza ognuno di noi ha una propria storia e da questo punto di vista ognuno risponde della propria storia”.

Fiducia in Freni? “Non entro nel merito, non ho letto le intercettazioni. Io non vedo un caso politico nella misura in cui, al momento, rispetto a Salvini non c’è nulla” si congeda il sottosegretario. Ma è Giovanni Donzelli, per Fratelli d’Italia, a dettare la linea. “Sceglierà il ministro Salvini cosa vuole fare” e poi rilancia la palla nell’altro campo, ovvero nel campo delle opposizioni. “Non mi pare che Salvini fosse il Ministro ai tempi in cui si riferisce quella vicenda. Quindi le opposizioni lo chiedano ai ministri, magari anche ai partiti, che appoggiavano il governo in quella vicenda. Quando sono successe le cose – continua Donzelli – mi pare che il ministro di competenza non abbia vigilato abbastanza, secondo le teorie delle stesse opposizioni che appoggiavano quel ministro – e conclude – vedo le opposizioni molto in imbarazzo”. Donzelli si schiera anche al fianco del sottosegretario Freni: “Fiducia in tutti i componenti del governo sempre e comunque”.

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Inchiesta Anas-Verdini, Salvini non andrà in Aula: “Nessun intervento inserito in agenda”. E Freni si difende: “Chi fa il mio nome millanta”

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