Natale sarebbe la festa del Bambinello. Il bue, l’asinello, Giuseppe e Maria. Ma arriva quello di Hamas Hamas e sgozza nella culla il bambino. “Siamo molto incazzati, è un segnale per i Romani che ci occupano da tanti anni”. La luce, subito dopo, in cielo, non è affatto una cometa ma è il superbombardiere romano venuto a vendicare il bambinello. A fuoco la baracca coll’asino e col bue, e pure Maria e Giuseppe”. “Levatevi dai piedi, brutti selvaggi”è il messaggio stavolta. Poi arriva Erode, e ci mette del suo (anch’egli per nobilissimi motivi). E i Magi? Sono davanti al televisore a vedersi lo spettacolo, seguito dal dibattito epoi dal film di Natale. Perché, incredibilmente, è Natale anche se, ovviamente, non ci crede più nessuno.

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Parlare di “politica”? Ok, ma parliamo al muro. Un po’ degli italiani sono tradizionalmente fascisti, bombardavano gli africani a gas tossici e ora che non si può fare più si limitano a lasciarli annegare in mare. Altri sono ancora civili, e fanno gran dibattiti su queste cose. La maggioranza si fa gli affari suoi ma naturamente in Sicilia (che ora comprende pure Milano e Roma) c’è pure una parte di mafiosi (in cravatta) che trafficano, fanno affari e ogni tanto fanno fuori qualcuno. O qualcuna, perché l’uomo è uomo e la donna deve stare sotto.

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E noialtri? Noi, che siamo ancora qui a lottare su tutto questo, facciamo ciò che si deve. Ma lo facciamo divisi, con tante parole inutili, coi nostri soldatini valorosi ma i generali ognuno per conto suo. “Sempre la solita lastima”. Sì, vero. Ma c’è una forza grandissima, in questo spaparanzato paese, che potrebbe cambiar tutto se non fosse – colpevolmente – smemorata e divisa. Siamo di più dei fasciomafiosi, noi “buonisti”. Ma loro uniti dal potere e dai soldi, noi sparpagliati fra qualunquismi e capricci. Loro se ne ricordano benissimo, della loro storia, le accendono lumini dappertutto. Anche in paesi ininciviliti (Olanda, Italia, Svezia, un po’ d’America) i fascisti ormai sono al governo, o quasi.

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Ormai, sembra male parlare delle ragazze e i ragazzi che hanno dato pezzi di vita all’antimafia (per esempio ai Siciliani), senza chiedere nulla e senza paura, isolati e ignorati come vecchi garibaldini o partigiani. E va bene: buon natale a noialtri, amiche e amici. Facciamo finta che natale ci sia ancora e andiamo avanti. Noi pochi, noi felici, noi banda di fratelli.

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