Dalle cassiere dei supermercati ai camerieri degli alberghi. Dalle addette alle mense scolastiche alle commesse dei grandi negozi dello shopping. Questa mattina a Milano migliaia di lavoratori del turismo e del commercio sono scesi in piazza nel giorno dello sciopero proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Chiedono salari dignitosi e i rinnovi dei contratti nazionali fermi, come nel caso del turismo, a cinque anni fa. “Prendiamo 6,25 euro netti all’ora – racconta Carlo che lavora in un supermercato del milanese”. Accanto a lui c’è la sua collega che racconta come sia impossibile arrivare a fine mese con tre figli da mantenere e 1400 euro di stipendi”. L’inflazione ha fatto lievitare i prezzi. Lo sanno bene le cassiere e gli addetti che ogni giorno appiccicano le etichette dei prezzi nelle corsi dei supermercati. “I prezzi salgono ma gli stipendi sono fermi” conclude la donna. Sono oltre cinque milioni i lavoratori del terziario che da anni sono in attesa dei contratti nazionali di categoria.

Articolo Successivo

Visite fiscali per dipendenti in malattia: arrivano le nuove fasce orarie di reperibilità per il settore pubblico

next