Ad annunciare la svolta è il presidente Charles Michel su Twitter: “Il Consiglio europeo ha deciso di avviare i negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia“. Si è sbloccata dunque l’impasse al vertice dei 27 capi di Stato e di governo dell’Unione, dovuta al veto dell’Ungheria di Viktor Orbán che si opponeva all’ingresso di Kiev. Alla Georgia invece è stato concesso lo status di Paese candidato, uno step precedente a quello dell’apertura dei negoziati. Le trattative con la Bosnia-Erzegovina, invece, verranno aperte “una volta che sarà raggiunto il necessario grado di rispetto dei criteri” per l’adesione, specificando di aver invitato “la Commissione a riferire entro marzo con la prospettiva di prendere tale decisione”. Si tratta di “un chiaro segnale di speranza per quei popoli e per il nostro continente”, conclude. Alla decisione del Consiglio, comunicano fonti interne, “nessuno ha obiettato“: d’altra parte per la delibera era necessaria l’unanimità.

Votano in 26. Orbán non era presente in sala e non ha delegato nessuno, scegliendo consapevolmente di non partecipare al voto e permettendo così l’approvazione. “Un’assenza prestabilita e costruttiva”, ha affermato una fonte del Consiglio Ue. Poi però il presidente ungherese si è espresso sui social: l’avvio dei negoziati “è una pessima decisione” e “l’Ungheria non vuole partecipare a questa cattiva decisione”, ha scritto. Poche ore prima il presidente di Budapest aveva ribadito la sua contrarietà: l’adesione, aveva detto, “è un processo basato sul merito, giuridicamente dettagliato, che ha delle precondizioni. Ce ne sono sette per l’Ucraina e anche nella valutazione della Commissione europea tre su sette non sono state raggiunte, per cui non c’è motivo per negoziarla”.

“Ho sentito che il premier ungherese avrebbe usato il suo potere di veto, ma non lo ha fatto. Orban era ben consapevole della decisione che stavamo prendendo”, ha detto il premier belga, Alexander de Croo, a margine del vertice Ue. Se non si pone il veto e quindi si è parte della decisione “dopo si dovrebbe semplicemente tenere la bocca chiusa”, ha detto de Croo, commentando la reazione del premier ungherese che ha contestato la decisione.

“Questa è una vittoria per l’Ucraina. Una vittoria per tutta l’Europa. Una vittoria che motiva, ispira e rafforza”, commenta il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Che su Twitter ringrazia “tutti coloro che hanno lavorato per questo risultato” e si congratula “con tutti gli ucraini in questo giorno”, e anche con la presidente moldava, Maia Sandu. “A fare la storia sono coloro che non si stancano di combattere per la libertà”, scrive. Esulta anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “Una decisione strategica e un giorno che rimarrà impresso nella storia della nostra Unione. Orgogliosi di aver mantenuto le nostre promesse e felici per i nostri partner”, festeggia. “Che giornata storica! Un’emozione domina: non tutto è stato vano. La decisione di aprire i negoziati di adesione all’Ue dell’Ucraina rappresenta un nuovo inizio per l’Ucraina e per tutta l’Europa. Ringrazio l’Ue e tutti i leader per aver mantenuto la parola data”, scrive invece il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Esulta anche la premier Giorgia Meloni: “Si tratta di un risultato di rilevante valore per l’Unione Europea e per l’Italia, giunto in esito ad un negoziato complesso in cui la nostra Nazione ha giocato un ruolo di primo piano nel sostenere attivamente sia Paesi del Trio orientale sia la Bosnia Erzegovina e i Paesi dei Balcani occidentali”, rende noto Palazzo Chigi.

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