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Threads arriva in Italia: ecco cosa c’è da sapere sul social rivale di Elon Musk

Con la nuova app minimalista si potranno condividere contenuti, messaggi, foto e storie con gli amici, oltre che effettuare ricerche tramite parole chiave e mettere i tag

di F. Q.

L’attesa è finalmente finita. Dopo settimane di ‘papabili giorni x’ per l’annuncio, Threads debutta anche in Italia. A dare la notizia è stato Mark Zuckerberg, che ha scritto sui social: “Oggi apriamo Threads a più paesi in Europa. Benvenuti a tutti”. La nuova applicazione a livello di impostazione sarà molto simile ad X (l’ex Twitter) ed in molti ora si chiedono se la nuova ‘creatura’ lanciata dal team di Meta riuscirà ad insidiare la superpotenza controllata da Elon Musk. Su chi avrà la meglio solo il tempo potrà dare risposte, intanto, è già stato registrato un ‘boom’ d’iscrizioni nella nuova piattaforma.

Il social non è però una novità assoluta sul mercato globale, infatti negli Usa, Canada, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Giappone era già possibile installare Threads. Dopo i 30 milioni di download registrati nel mese di luglio, il social aveva riscontrato un (fisiologico) calo d’interesse da parte del pubblico; entusiasmo che sarà adesso risollevato dall’ondata europea pronta a subentrare nella piattaforma. Threads è un social di microblogging, pensato quindi per testi e contenuti. I limiti attuali sono di 500 caratteri per post e 5 minuti per i video. Una delle caratteristiche che più incuriosiscono i fruitori del nuovo social è quella di essere ‘correlata’ ad Instagram. In che senso? Le notifiche che arriveranno su Threads si potranno visionare anche sull’altro social di Meta.

Con la nuova app minimalista si potranno condividere contenuti, messaggi, foto e storie con gli amici, oltre che effettuare ricerche tramite parole chiave e mettere i tag. Meta, insieme ad altri giganti della tecnologia come Microsoft e Apple, è “guardiano” della piattaforma e quindi obbliga a rispettare consensi e protezione dei dati. Attualmente non si hanno ancora le coperture fornite dai fact-checker in merito alle fake news anche se, quando un post viene contrassegnato come falso o fuorviante sugli altri social del gruppo, le valutazioni vengono automaticamente trasferite anche sulla nuova piattaforma.

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