Baruffe tra Carlo De Benedetti e Marina Berlusconi e tanto altro. Il casus belli è un’intervista rilasciata dall’imprenditore al quotidiano Il Foglio. De Benedetti accusa tra l’altro la famiglia Elkann di aver annientato in soli 4 anni i quotidiani del gruppo editoriale Gedi. In particolare Repubblica “che ora si aggira tra i quotidiani italiani con la maestà malinconica delle rovine”. Uno spettacolo “straziante” secondo De Benedetti che del giornale fondato da Eugenio Scalfari è stato a lungo il proprietario. Perché gli Elkann hanno comprato? Per coprire la fuga verso Francia e il disimpegno di Stellantis nei confronti dell’Italia. Alla fine venderanno anche Repubblica e La Stampa, ragiona l’ingegnere che però si chiede se con questa gestione rimarrà qualcosa da vendere.

Poi l’affondo su Mediaset e i Berlusconi: “Marina è innamorata di suo padre, ha sempre avuto una sorta di venerazione per lui. Marina sa benissimo che Mediaset è vecchia, che non reggerà la concorrenza delle grandi piattaforme internazionali come Netflix. Eppure non vende perché quella è la creatura di suo papà”. “Il cruccio di Carlo De Benedetti è che Silvio Berlusconi rappresenta tutto quello che lui avrebbe sempre voluto essere senza mai riuscirci, come imprenditore, come politico e come padre”, risponde piccata una psicoanalitica Marina Berlusconi. La figlia del fondatore di Mediaset invita quindi lo storico rivale del padre a “parlare con un po’ più di rispetto delle nostre aziende e magari a prendere qualche tardivo appunto su come si gestisce un’impresa”. Secondo la presidente Fininvest “Mediaset è una multinazionale leader in vari mercati europei, che produce utili, e dove tante persone, a cominciare da mio fratello Pier Silvio, lavorano con entusiasmo e grande passione”. “De Benedetti invece che cosa ha costruito? A me pare che per lo più abbia distrutto, scaricando i suoi tanti fallimenti sulla comunità. Oppure – afferma – proprio sul nostro gruppo, con l’assurdo risarcimento di quasi 500 milioni, che nel 2013 lo hanno letteralmente salvato”. “È vero, conclude Marina Berlusconi, che Mediaset non è in vendita, ed è vero che sono innamorata di mio padre. Non potrebbe essere diversamente, per il grande papà e il grande uomo che è stato”.

Nell’intervista al quotidiano romano fa naturalmente anche valutazioni politiche. Giuseppe Conte “è un vero democristiano pugliese che si è impossessato del Movimento cinque stelle: ha fatto fuori tutti quelli che avevano contribuito al successo grillino in maniera sistematica. Ed è riuscito in questo capolavoro senza in realtà impegnarsi mai in nulla. Non è mai entrato in fabbrica, come può fare il leader della sinistra? Strano personaggio, sottovalutato anche da me”, dice De Benedetti. Eppure tra Matteo Salvini e il leader M5s “butterei giù Salvini. Perché assomiglia a Conte. Solo che è più fesso”. Meloni “non mi piace per niente”, dice De Benedetti, ma “se fossi costretto a scegliere tra lei e Conte, sceglierei Meloni“. La presidente del Consiglio ha capito che per governare devi essere atlantista ed europeista, “ma non mi fido”. E poi il Pd, un “partito esangue” con Schlein che è “molto sola”, difficile che ce la faccia. “L’ultimo che aveva un grande talento era Matteo Renzi ma lo ha dissipato”. Infine sui bombardamenti in corso da due mesi a Gaza dopo gli attentati del 7 ottobre De Benedetti, di famiglia ebraica, dice di stare con Israele. “Però considero Netanyahu una disgrazia. Israele temo si stia impantanando in un conflitto che non gli porterà nulla di buono, e si sta inimicando l’opinione pubblica internazionale. Il terrorismo si combatte con l’antiterrorismo, non con le bombe a tappeto”.

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