Il 2023 del calcio si chiuderà con il Mondiale per club in Arabia Saudita – 12/22 dicembre – ed è il sigillo a un anno in cui Riyad ha fatto il pieno: dal boom dalla Saudi Pro League all’assegnazione dell’expo 2030, il regime di Mohammed Bin Salman, principe ereditario e primo ministro, buon amico di Matteo Renzi, ha imposto la legge della sua ricchezza. L’edizione 2023 sarà l’ultima con la formula attuale: nel 2025 sarà inaugurato il nuovo format a 32, in cui l’Uefa sarà protagonista con 12 squadre. Si parte con Al Ittihad-Auckland City: i campioni in carica del paese organizzatore contro la campionessa dell’Oceania, ovvero la confederazione più debole. Chi vince sfiderà nel secondo turno gli egiziani dell’Al Ahli, mentre l’altra gara in programma di questa fase opporrà i messicani del Leòn contro i giapponesi dell’Urawa Reds. In semifinale, saliranno sul palcoscenico le due big: i brasiliani del Fluminense e il Manchester City di Pep Guardiola. Finale e finalina si giocheranno il 22 dicembre. La manifestazione si svolgerà a Gedda, utilizzando i due stadi della città costiera saudita: il Città dello Sport Red Abd Allah (62.241 posti) e il Prince Abdullah Bin Faysal (27 mila).

A livello globale, dopo l’estate del calciomercato pirotecnico, il torneo avrà la missione di dare nuovamente visibilità al calcio saudita. Finiti i fuochi d’artificio di luglio e agosto, la Saudi Pro League ha mostrato i suoi limiti: l’enorme differenza tra le star acquistate senza badare a spese e la mediocrità dei giocatori locali, con la quale ha dovuto fare i conti Roberto Mancini nel suo ruolo di ct della nazionale. La presenza di due grandi del football come Fluminense e Manchester City lancerà la volata del mercato di gennaio, in cui l’Arabia Saudita potrebbe regalare qualche colpo a sorpresa, anche se Michael Emenalo, direttore sportivo della SPL, ha affermato che in inverno non si ripeteranno i botti estivi.

Se il pronostico di Al Ittihad-Auckland City sarà rispettato, i sauditi incontreranno nel secondo turno l’Al Ahli, in una sfida caldissima contro i campioni egiziani, in assoluto la squadra più titolata al mondo: 94 trofei nazionali (43 campionati) e 25 internazionali. L’Ittihad, quinto in campionato, sta vivendo una stagione tormentata. Il 18 novembre l’argentino Marcelo Gallardo, ex River Plate, è subentrato al portoghese Nuno Espirito Santo. Benzema con i suoi 13 gol ha compiuto finora il suo dovere, ma la squadra non ha equilibrio. Superare i neozelandesi e magari imporsi nella sfida con l’Al-Ahli, potrebbe lanciare i sauditi in semifinale dove ci sarà, in attesa, il Fluminense.

Il grande favorito del Mondiale per club è il Manchester City di Pep Guardiola, a caccia del quarto titolo nel torneo, il numero 37 della sua straordinaria carriera. Con il 2-1 sul campo del Luton il City è riemerso domenica dal momento-no in cui aveva perso con l’Aston Villa e pareggiato con Chelsea (4-4), Liverpool (1-1), Tottenham (3-3). L’infortunio a lungo termine di De Bruyne, gli acciacchi di Haaland e l’indisponibilità per squalifica di Rodri hanno fatto scivolare i campioni in carica al quarto posto in Premier. Il City cerca il quarto successo inglese nel torneo. Chi vince porta a casa 5 milioni di dollari di premio. Chi perde la finale si consolerà con 4 mln. Nella cerimonia inaugurale, si esibiranno una band svedese e il rapper statunitense Busta Rhymes. Il prezzo dei biglietti oscilla tra i 16 e i 867 euro per il posto extralusso: sono ancora in vendita.

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