Si presentano i funzionari del controllo anti-doping, scappano tutti gli atleti. Così un corridore si ritrova da solo a partecipare alla finale dei 100 metri: vince, ovviamente. Peccato che poi risulta positivo al doping. La surreale scena arriva dall’India, durante i campionati nazionali disputati lo scorso settembre a Delhi. Il fuggi fuggi di tutti i velocisti di fronte alla presenza dell’anti-doping (Nada) aveva scatenato lo sdegno del Paese. Nessuno pensava però, come emerso ora e riportato dal giornale locale ‘The Indian Express’, che anche l’unico atleta rimasto in gara fosse dopato: invece è risultato positivo al metabolita dello steroide anabolizzante drostanolone, spesso utilizzato nel bodybuilding per aumentare la forza.

L’atleta è stato informato dei risultati via e-mail dai funzionari della Nada in ottobre. Il rapporto a cui ha avuto accesso il quotidiano indiano afferma che il test è stato condotto il 26 settembre, il giorno della finale dei 100 metri. Il velocista ha negato di aver assunto sostanze dopanti e ritiene di essere stato incastrato. “Se avessi preso qualche farmaco che migliora le prestazioni, sarei fuggito come gli altri. Non ho mai preso droghe... Posso pensare che alcuni allenatori sono coinvolti nell’incastrarmi”, ha dichiarato l’atleta.

La vicenda è tragicomica, ma in India ormai c’è poco da scherzare con il doping: “È in gioco la reputazione del Paese. Oggi siamo numero 2 nel doping. Se non fermiamo tutto questo, avremo un problema ancora più grande. Non vogliamo che ciò accada se dobbiamo candidarci ai Giochi Olimpici. Dobbiamo risolvere questo problema“, ha detto Adille Sumariwalla, della Federazione indiana di atletica leggera, che è anche vicepresidente della World Athletics, la Federazione mondiale che a sua volta ha dovuto fare un’operazione di brand washing per far dimenticare in fretta gli scandali della IAAF (la precedente denominazione), protagonista negli anni dell’insabbiamento di diversi casi doping, compreso quello russo.

La minaccia del doping affligge l’atletica indiana da molto tempo, soprattutto a livello junior, dove i test e il monitoraggio non sono stati così rigorosi. Il campione olimpico e mondiale in carica nel lancio del giavellotto, Neeraj Chopra, ha a sua volta espresso la sua preoccupazione per l’uso del doping.

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