Non è un mistero che la politica del “tutto elettrico”, imposta dall’Europa, convinca poco i costruttori di automobili. A tornare indirettamente sulla questione è stato Carlos Tavares, numero uno di Stellantis: la multinazionale che dirige, infatti, è pronta a modificare la sua strategia sui veicoli a batteria in base ai risultati delle elezioni negli Stati Uniti e in Europa, in programma nel 2024. Tavares, parlando recentemente con la stampa presso lo stabilimento Mirafiori di Torino, ha osservato che la casa automobilistica seguirà da vicino i risultati elettorali e Stellantis risponderà adeguatamente “se l’opinione politica e pubblica tenderà verso l’adozione di un minor numero di veicoli elettrici”, rispetto a quanto pronosticato in questi anni.

“L’anno prossimo ci saranno due elezioni politiche importanti: le elezioni del Parlamento europeo a giugno e le elezioni americane a novembre. Forse allora la politica (in fatto di mobilità, ndr.) sarà diversa”, ha dichiarato Tavares ai microfoni del tedesco Automobilwoche: “Uno dei miei compiti è preparare l’azienda al quadro delle nuove condizioni. Abbiamo già dei piani pronti per questa evenienza”. Evenienza più che concreta, specie se in Europa vincesse la destra “elettroscettica”, che già esulta per la recente attenuazione delle norme ambientali Euro 7, rese più “morbide” per i costruttori e la cui attuazione è stata posticipata di due anni rispetto a quanto originariamente previsto.

In America, invece, dopo i costruttori, sono i concessionari di automobili a chiedere alla Casa Bianca di rivedere le politiche di elettrificazione della mobilità: poco meno di 3.900 dealers hanno scritto al presidente Joe Biden per denunciare lo scarso appeal delle elettriche tra i consumatori statunitensi. “L’anno scorso c’erano molte speranze e aspettative sui veicoli elettrici, ma quell’entusiasmo si è fermato”, hanno scritto i concessionari a Washington: “Oggi, la disponibilità di Bev invendute è in aumento, anche con profondi tagli ai prezzi di listino e con i generosi incentivi dei costruttori e del governo”. Chiosando che “ogni giorno che passa, diventa sempre più evidente che questo tentativo di imporre i veicoli elettrici non è realistico sulla base della domanda attuale e prevista. I veicoli elettrici si stanno già accumulando nei nostri parcheggi e questo è il migliore indicatore del mercato”.

Dubbiosità, quelle sull’adozione “totale” delle vetture elettriche, che in Stellantis conoscono bene: in Germania, ad esempio, che è il principale mercato automobilistico europeo e uno fra i più ricettivi per le vetture a batteria, a ottobre la Fiat 500 è stata l’auto di maggior successo, con 5.401 esemplari immatricolati. Tuttavia soltanto una 500 su tre fra quelle vendute era elettrica, mentre il 66% aveva motore ibrido. Ciò spiega anche perché la nuova Lancia Ypsilon, in arrivo nelle concessionarie il prossimo anno, pur avendo una variante a trazione elettrica, non rinuncerà affatto a bielle e pistoni: come chiarito dal Responsabile del marchio Lancia, Luca Napolitano, in un’intervista a Quattroruote, “se il modello deve partire da un successo in Italia, la motorizzazione ibrida, con un mild hybrid a 48 Volt, è fondamentale”. Specie perchè l’Italia è molto meno ricettiva di Francia e Germania alle vetture alla spina…

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